Varallo, uno “charivari” degli allevatori in piazza contro la gestione del problema lupi

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Più che una protesta, un vero e proprio “charivari”, il frastuono rituale che nell’arcaica tradizione rurale piemontese sanziona le infrazioni dell’ordine sociale con urla stentoree, fischi e “sunaje” (campanacci per il bestiame) fatti suonare in modo assordante. Così gli allevatori valsesiani, nella mattinata di oggi mercoledì 29 luglio, hanno protestato per la gestione, a loro opinione inefficace, del problema del lupo in Valsesia da parte del Centro grandi carnivori dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi marittime. L’occasione della contestazione è stata l’incontro del progetto “Life Wolfalps” che il Centro aveva organizzato presso il Teatro civico di Varallo: i presenti sono arrivati al punto di sventolare in faccia a Francesca Marucco, coordinatrice scientifica del Centro, le foto dei loro capi di bestiame massacrati dai predatori. Ad appoggiare gli allevatori erano presenti anche i sindaci di Alagna e Carcoforo Roberto Veggi e Vittorio Bertolini e l’assessore all’agricoltura dell’Unione montana dei comuni valsesiani Marco Defilippi, che nel corso del convegno è intervenuto per presentare alcune proposte su come affrontare in futuro il problema lupi. L’articolo completo sul prossimo numero de “Il Monte Rosa” in edicola il 31 luglio.