“Qui mi sento come a casa mia” dice con il suo marcato accento veneto Luigina Zanellato, classe 1920, che il 27 giugno festeggerà il suo centesimo compleanno nella casa del presidente Scalfaro, donata alla Comunità di Sant’Egidio, che l’ha trasformata in una convivenza per anziani, molti ultranovantenni. “Sentirsi a casa” è la sicurezza di chi vive a Casa Simeone e Anna – questo il nuovo nome di casa Scalfaro – un nome che è già un programma di lunga vita e di gioia per chi ci abita.
“Dalla vita ho imparato che bisogna aiutarsi. Ero la più grande di 7 fratelli e li aiutavo. Appena sposata abbiamo accolto in casa un bambino di pochi mesi, malato, che la madre non poteva curare. L’abbiamo cresciuto, poi si è trasferito in Sicilia, si è fatto una famiglia, ora ha 80 anni, ha figli e nipoti. Poi sono arrivata a Cameri dopo la guerra e ho curato i miei genitori.”
Aiutarsi, prendersi cura gli uni degli altri anche quando si è più deboli, ma un sorriso e il calore di un abbraccio non mancano mai, nemmeno a cent’anni. Della sua infanzia ricorda la vita in Veneto, nella provincia di Rovigo, la guerra. “Per fortuna – dice – non ci è mai mancato da mangiare, avevamo la campagna e mio padre, dopo il lavoro nei campi, andava a pescare e ci portava sempre il pesce”. Fortuna, in una tra le campagne più povere d’Italia, terra da cui decine di migliaia di “servette” sono arrivate nelle più ricche città del nord Italia. Nel 1946 ha partecipato alle elezioni per il referendum: monarchia o repubblica? Ed era la prima volta che anche alle donne era possibile votare.
“Qui viviamo come in una famiglia, ci vogliamo bene, ho fatto amicizia con Rosalba (un’altra anziana che vive a Casa Simeone e Anna) e con amici giovani che ci vengono a trovare. Ai ragazzi dico che devono darsi da fare per cercare la propria strada nella vita”. Anziani e non solo: anche giovani, ragazzi, bambini. I propri parenti e, anche per chi non li ha, giovani amici di Sant’Egidio che diventano come nipoti e bisnipoti veri. Luigina non ricorda di essere mai andata in vacanza, ma quest’anno, per la prima
volta, a 100 anni, andrà in vacanza sul lago d’Orta con alcuni amici di Casa Simeone e Anna. Non è mai troppo tardi per amare la vita e l’amicizia. Restare a casa propria e quando si è più fragili, metter su casa con altri anziani, condividendo le spese e i sogni. Tutti possono convivere: i giovani, gli adulti, perché non gli anziani? Una vita accompagnata e protetta trova ogni giorno nuovi motivi di interesse e di speranza. “Come a casa. Come in famiglia”: gli anziani fanno casa, fanno famiglia, per gli adulti, per i giovani, per gli altri anziani contribuendo a riumanizzare la società intera. “Casa
e case – spiegano da S. Egidio – amicizia e familiarità, un abitare nuovo e sociale che rende vitali tutti gli anni di un’esistenza, che popola i quartieri di una nuova umanità, fragile, certamente, ma piena di calore e di colore, aperta all’incontro e al dialogo, capace di reinventarsi la vita in ogni situazione. Ogni vita è un valore enorme che va tutelato e amato fino alla fine, anche quando si taglia il traguardo del secolo: non è mai troppo tardi per amare la vita e goderne con quell’intensità che solo gli anni fanno scoprire. Tanti auguri, Luigina! ad multos annos!”.