Interprete, traduttrice freelance e docente di Business English ma con un grande sogno rimasto, negli anni, nel cassetto. Le piacerebbe trasformare la sua passione (che è vero e proprio amore per la scrittura) in una vera e propria professione. Il sogno di ‘fare da grande’ la scrittrice.
Lei è Antonella Bobbio, novarese di 54 anni, studi di ragioneria alle spalle, una degli 8 finalisti della quinta edizione di “Incipit Offresi”, talent letterario in cui gli aspiranti scrittori hanno a disposizione 60 secondi per leggere l’incipit del proprio libro o racconto. Il tutto in una gara uno contro uno, a eliminazione diretta e in base ai giudizi della giuria tecnica.
Bobbio sta partecipando al contest con il suo romanzo inedito “Sette anni e un giorno”. La sfida per la finale del 2 luglio, per la novarese Bobbio, giunta in una delle due semifinali con altri concorrenti, si è svolta giovedì 18 giugno sulla pagina Facebook del contest e delle biblioteche partner del progetto, oltre sul canale YouTube della Biblioteca Archimede di Settimo Torinese, che ha promosso la gara con la Fondazione ECM e la Regione Piemonte. Una semifinale in cui la novarese è risultata vincitrice, una dei quattro aspiranti scrittori passati in finale. Altri quattro erano stati ‘promossi’ nella puntata di martedì 16 giugno. «Sì, per il futuro sogno di diventare scrittrice – racconta Bobbio -, ma anche di poter tornare a un’altra mia grande passione di gioventù: tornare a fare teatro».
Bobbio ha scoperto del concorso da un’amica e, subito, si è tuffata nell’avventura, sinora molto positiva. «Da qualche anno ho un
romanzo nel cassetto, che mi piacerebbe pubblicare – racconta -. L’ho lasciato un po’ lì, poi l’ho ripreso e sistemato con una seconda stesura. L’ho proposto a qualche casa editrice – spiega – ma o mi hanno chiesto soldi o dicevano che non era argomento di loro interesse. Ho fatto leggere il romanzo a diverse persone, amici, ma anche conoscenti, e ho riscosso giudizi molto positivi. Ecco perché ho deciso che, in qualche modo, devo pubblicarlo. Vediamo se riuscirò vincendo il talent o intraprendendo un’altra strada». A spingere alla partecipazione al concorso anche un sogno speciale avuto dalla novarese. “Sette anni e un giorno” è ispirata a una storia realmente accaduta, «ma è ovviamente romanzata. La storia di una coppia che si separa e che, in quel momento, decide di andare indietro nel tempo, ripercorrendo le tappe del loro amore».
In gara a “Incipit Offresi”, uscita nella semifinale di martedì scorso, anche Valentina Mattia, cuneese, ma originaria di Caltagirone, che ha gareggiato nella tappa definita, come data, di Verbania. Il Covid ha, infatti, bloccato le
tappe itineranti e gran parte del concorso si è svolto online, in diretta ciascuno dalle proprie case, collegati su Facebook e Youtube.