Come anticipato stamani, nella mattinata di oggi, mercoledì 10 giugno, personale della Compagnia Carabinieri di Arona, coadiuvato da militari del Nucleo Investigativo, delle Compagnie Carabinieri di Novara e Verbania, nonché da una unità del Nucleo Carabinieri cinofili e dall’elicottero del 1° Nucleo Elicotteri di Volpiano (TO), ha dato esecuzione a un provvedimento emesso dal Gip (Giudice per le indagini preliminari) del Tribunale di Verbania a carico, complessivamente, di 27 soggetti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso e con la continuazione.
L’indagine, condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Arona iniziava a giugno 2019, a seguito della testimonianza di un giovane trovato in possesso, da parte di personale della Stazione Carabinieri di Arona, di 6 “palline” di cocaina per un totale di circa 5 grammi.
Le attività investigative condotte nei mesi seguenti e continuate sino a ottobre scorso sono state effettuate con analisi tabulati, intercettazioni telefoniche, intercettazioni ambientali, attività di osservazione e pedinamento, l’audizione di più di un’ottantina di persone informate sui fatti ed abituali clienti degli spacciatori.
Tali attività hanno consentito di raccogliere una consistente mole di elementi di prova e di delineare un preciso quadro indiziario nei confronti di almeno 27 persone, nei confronti delle quali il Gip, corroborando il lavoro investigativo, applicava 13 custodie cautelari in carcere (nei confronti di 5 cittadini albanesi, 7 italiani, 1 marocchino) e 14 obblighi di dimora nei confronti di 6 albanesi, 7 italiani e di un cittadino di origine dominicana. In particolare, le indagini svolte hanno consentito di delineare un radicato sodalizio criminale di cittadini albanesi dedito all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina, tra Arona, Castelletto e limitrofi.
Parallelamente a tale organizzazione è stato appurato che c’erano analoghi circuiti, di cui facevano parte sia cittadini italiani che altri soggetti di nazionalità albanese, i quali realizzavano principalmente la loro attività di spaccio nelle rispettive aree di residenza, all’interno della loro cerchia relazionale. Gli accertamenti svolti dalla Compagnia di Arona hanno pertanto portato alla luce un preoccupante spaccato sociale, «nel quale – spiega una nota dell’Arma – si è rilevato il coinvolgimento nelle attività illecite di numerosi individui, attratti dall’aspettativa di facili guadagni derivanti dalla vendita di droga, che veniva acquistata da persone di ogni ceto sociale, dall’avvocato al medico, dall’impiegato comunale al libero professionista, fino ad arrivare ai giovani frequentatori dei locali notturni».