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Migliora la situazione nelle case di riposo novaresi

Oltre 5mila tamponi, per la precisione 5.145 (questo il dato riferito al 18 maggio), effettuati nelle strutture per anziani di Novara e del Novarese. Dall’inizio del monitoraggio lo scorso 6 aprile, l’Asl ha eseguito tre giri nelle Rsa del capoluogo e della provincia per monitorare la situazione legata al Covid-19 in un contesto, quello delle case di riposo, che è stato fin dai primi giorni il principale focolaio della diffusione del virus nella nostra provincia. I dati che emergono denotano un calo di casi, pur se la situazione varia da struttura a struttura. «Nel primo giro – spiega Gianfranco Zulian, commissario ad acta dell’Asl per il Covid – abbiamo eseguito tamponi a tutti gli ospiti e a tutto il personale. Nel secondo e terzo giro, invece, ci siamo concentrati su chi era già positivo e sui negativi che hanno segnalato sintomi». Al primo giro di tamponi, che ha interessato 2.211 ospiti di Rsa e 1.690 dipendenti, gli ospiti risultati positivi sono stati 576, 238 i dipendenti. Nel secondo giro la situazione ha segnalato un miglioramento, con un numero più o meno stabile di positivi per il personale e in discesa, invece, per gli anziani, che sono passati a 213 positivi. A rimarcare ulteriormente il calo delle positività è stato il terzo giro, dove l’esito dei tamponi ha evidenziato pochi positivi tra il personale e solo 21 tra gli anziani. Complessivamente nelle 47 strutture del Novarese sono circa 200 gli ospiti positivi e altrettanti per i dipendenti. «La situazione appare in miglioramento – sostiene Zulian. – Alcune Rsa si sono negativizzate, altre, quelle più grandi, come il De Pagave o la struttura di Dormelletto, hanno ancora problemi. Il De Pagave, in particolare, la scorsa settimana, ha evidenziato una serie di nuovi positivi, di persone prima negative. Il vantaggio – conclude Zulian – è che sono positivi asintomatici: non stanno quindi male». Intanto il 29 maggio, dalle 13,30 alle 14,30, nel parco del De Pagave, si terrà un flash mob degli operatori delle case di riposo di Cgil, Cisl e Uil con il lutto al braccio per ricordare chi non c’è più e denunciare una situazione che risulta ancora difficile.

Monica Curino: