Fra i “Luoghi del Cuore” che è possibile votare nello speciale censimento del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, è stata inserita anche la settecentesca residenza di Villa Cavallini ed il suo Parco ubicati a Solcio di Lesa. Di proprietà del Comune, è nota per essere la sede dell’Istituto per l’Agraria e il Giardinaggio, collegato al Bonfantini di Novara.
Leggete il nostro settimanale;GRATIS per tre mesi: scoprite come
La villa è registrata nel catasto austriaco del 1722, il luogo in cui sorge è identificato col nome di Solcietto ed è composto da cinque lotti di terreno. Al tempo, era collegata con delle altre ville nei dintorni tramite una strada di mezza costa, la Vecchia Napoleonica, perché la strada del Sempione venne costruita più tardi fra il 1801 e il 1807, appunto per volontà di Napoleone Bonaparte. In quegli anni la proprietà apparteneva alla famiglia Corsino e proprio in quel periodo, la grafica dell’edificio era presentata come un ammasso di pezzi di terreno obliqui. Con la creazione del catasto piemontese del 1863 invece la situazione diventò più simile a quella odierna e a fianco dell’edificio si instaurò un giardino e un bosco inglese. Dopo questa fase la villa divenne proprietà della famiglia Minetti che effettuò la prima ristrutturazione del complesso. Prima del 1870 l’immobile passò a un altro proprietario: Boniforti che in occasione della morte della moglie, avvenuta nel 1885, fece erigere non distante dalla parte rustica della struttura una piccola cappella. Negli anni ottanta, la proprietà passò ai Cavallini. La villa è costituita da un sistema architettonico e paesaggistico, un monumento architettonico molto visibile dalle rive del lago. Una scalinata congiunge il cancello sulla strada del Sempione e il viale che dalla strada giunge all’edificio, percorre una vasta area allestita come un giardino all’inglese. Incastonato nella torre neocastellana, lo stemma di famiglia raffigurante un cavallo rampante con il motto: “impavide e constanter”. Tutta questa magnifica dimora era di proprietà di Gaspare Cavallini. Questi nacque a Meme Lomellina e visse in una immensa abitazione a Tortolo. Si iscrisse a Giurisprudenza all’università di Torino e nel 1848 sposò Luigia Boschi dalla quale ebbe tre figli e nello stesso periodo lasciò la Magistratura e incominciò la carriera politica. L’edificio è stato ristrutturato nel 1907 ad opera dell’architetto Annibale Rigotti. Dopo la morte del senatore Cavallini, nel 1903 passò ai suoi figli, tra cui il primogenito Emilio, creatore delle Terme di Bognanco e selezionatore negli anni ’20 della razza canina Piccolo Levriero Italiano. Nella maggior parte dei cani attuali si trovano ascendenze dell’allevamento “Solcio”. La sorella Adelaide, ultima erede, nel 1944 lascia la villa colma di mobili pregiati, collezioni di vario genere, trofei cinofili e l’immenso parco con rare specie botaniche, più numerose altre proprietà immobiliari del territorio, appunto, al comune di Lesa, con la clausola che doveva diventare una scuola di agraria e giardinaggio, come lo è tuttora.