Un tavolo con tutte le parti coinvolte per trovare soluzioni costruttive per i numerosi lavoratori in attesa del pagamento degli ammortizzatori sociali da parte di Inps. A chiederlo è Mattia Rago della Cisl Fisascat, il quale sottolinea che in molti «hanno percepito l’ultima retribuzione a febbraio 2020, come le addette mensa nei plessi scolastici di Varallo Pombia. Purtroppo molte società del settore della ristorazione, hanno deciso di non anticipare gli stipendi aderendo così al Fondo d’integrazione salariare, col quale vi è la possibilità di anticipi per una continuità di retribuzione; contestualmente molti lavoratori hanno avviato le pratiche per le richieste d’anticipo alle banche aderenti all’accordo Abi, ma non è semplice come a dirsi». Tra le situazioni più difficili il sindacalista ricorda quella dei dipendenti della società che gestisce il servizio di portierato all’Università Upo, i lavoratori dei negozi di abbigliamento, parrucchieri, agenzie, discoteche.
«Comprendo la difficoltà economica che le attività stanno affrontando e ci sono state aziende che nonostante tutto hanno anticipato le retribuzioni o si sono rese disponibili a creare congiuntamente con le organizzazioni sindacali delle condizioni di miglior favore nei confronti dei lavoratori; d’altro canto, abbiamo riscontrato molti casi dove alcuni datori sono partiti fin da subito con l’idea “non ti devo nulla pagherà Inps”» aggiunge Rago, il quale sottolinea che alcune aziende hanno proceduto a licenziare i lavoratori nonostante il divieto.
«Cisl Fisascat si rende disponibile a improntare un discorso costruttivo con le imprese per poter ricominciare tutti insieme. Ci auguriamo che l’Inps in questo mese paghi tutti i lavoratori al fine di dar loro una boccata d’ossigeno; molti di questi, sono anche monoreddito con figli, quindi ritengo che sia vitale ricevere gli importi dovuti».