In questi giorni anche Quarona è stata letteralmente “presa d’assalto” da numerose testante giornalistiche, accorse per immortalare l’avvio del progetto sperimentale di assistenza minori, ideato dal sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani e sostenuto anche dal Comune di Varallo.
Martedì 12 maggio una troupe della Rai si è recata nell’asilo nido di Quarona per riprendere il primo giorno delle attività e per incontrare il sindaco Francesco Pietrasanta, che proprio oggi, mercoledì 13 maggio è stato protagonista anche di “Pomeriggio 5”, la popolare trasmissione condotta da Barbara D’Urso su Canale 5. Il primo cittadino ha accolto i giornalisti negli accoglienti locali dell’oratorio parrocchiale e del Nido, che hanno ospitato i bimbi aderenti al progetto.
“Si tratta di un servizio organizzato per venire incontro alle famiglie che hanno dovuto riprendere l’attività lavorativa” ha dichiarato Pietrasanta “nella cosiddetta fase 2 dell’emergenza Covid-19. Un servizio che non è nè educativo né scolastico, che non viene disposto all’interno di locali scolastici ed è erogato nel rispetto di rigorose procedure previste nel Protocollo di assistenza minori, vagliato e approvato dal servizio Sisp dell’Asl di Vercelli. Ricordiamo che l’art. 48 del d.l. 18/2020, convertito in legge 27/2020, prevede che le Amministrazioni possano individuare, nel periodo di sospensione dei servizi educativi e scolastici, prestazioni assistenziali senza creare aggregazioni, da rendere mediante co-progettazione con i soggetti gestori”.
“Si tratta essenzialmente di una modalità di assistenza tale da conciliare i tempi di lavoro e famiglia” ha proseguito “in una situazione protetta dal punto di vista igienico-sanitario. L’idea è nata poiché di gran lunga preferibile a scelte alternative di un servizio di baby sitter a domicilio, che espone a maggiori rischi sanitari sia il personale che le famiglie. In questo caso ci troviamo ad utilizzare locali sanificati, sufficientemente ampi da non creare assembramento, il personale e i bambini sopra i 6 anni di età hanno l’obbligo dell’uso dei dispositivi sanitari di protezione individuale, nonchè di effettuare tutte le altre operazioni di igienizzazione quotidiana previste dal protocollo. Inoltre, il personale che si occupa dei bambini ha eseguito test sierologici e tamponi diagnostici Covid-19”.