LESA – Singolare e molto curioso il progetto messo in atto da Elisa Bertoli insieme a due colleghi: Francesco Mastrostefano, che ha curato la grafica da Roma, e Laura Liberato, lesiana dell’agenzia di comunicazione Lapulceweb che si è occupata dello sviluppo del sito web. Di cosa si tratta? Si chiama “Quando tutto questo”.
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E’ paragonabile al lancio nelle lipide e azzurre acque del Verbano di una bottiglia con all’interno un messaggio sui sogni di quello che si vorrebbe fare una volta terminata l’emergenza sanitaria. Racconta Elisa: «C’è chi sogna di gustare un gelato passeggiando in riva al mare, o meglio qui da noi in riva al lago, chi si chiede se sarà ancora in grado di avere a che fare con gli altri esseri umani e chi, ironicamente, dice che a quarantena finita darà fuoco al divano».
I messaggi di questo progetto digitale, sono raccolti attraverso tre canali: vengono postati sul sito web: www.quandotuttoquesto.it, una pagina Facebook e un profilo Instagram. Continua Bertoli: «Ci sono ansie e preoccupazioni, ma soprattutto speranze e pensieri divertenti nei simbolici messaggi in bottiglia di “Quando tutto questo”». Chi sono coloro che li scrivono? «A postarli sono gli italiani in quarantena, oltre un paio di centinaia da nord a sud già nei primi giorni di lancio del progetto». Come è nata questa insolita trovata? «L’idea è venuta a me una notte insonne – spiega Elisa, consulente comunicazione e giornalista freelance, residente a Lesa – è stata poi realizzata insieme a Mastrostefano e Liberato, che hanno condiviso la mia trovata»>. È proprio attraverso il sito che il progetto raccoglie in tempo reale i messaggi dei navigatori della rete e li affida alle “onde”, nel vero senso letterario, del web. L’intento è quello di continuare a raccoglierli e rilanciarli nei social media fin quando la situazione non sarà rientrata nella normalità, per vedere così come, cambiano le preoccupazioni e le speranze degli italiani. L’opera sarà finalizzata ad una conclusione: «Come scritto nel sito web del progetto, “Quando tutto questo” finirà rileggeremo i messaggi in bottiglia degli amici che hanno condiviso l’iniziativa e ci scopriremo forse uguali, forse diversi, magari migliori».