Federalberghi Novara denuncia una crisi irreversibile

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«La situazione per la chiusura dovuta all’emergenza sanitaria si fa sempre più drammatica nel settore ricettivo del novarese, sia la parte più legata al business che quella dei laghi più dedicata al leisure» a segnalarlo è Emilio Zanetta presidente provinciale di Federalberghi Novara.

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Secondo le informazioni che circolano all’interno della categoria, oltre l’85% delle strutture del Novarese e Vco non apriranno prima di luglio e anche dopo non saranno più del 75% quelle che riapriranno nel 2020; le ripercussioni in termini di perdita di fatturato sono facilmente intuibili, zero dall’inizio dell’anno ad oggi. La problematica si ripercuote in modo marcato anche sul personale che vi trova occupazione. Molti dipendenti sono a capo di famiglie monoreddito, questo lascia immaginare che cosa può succedere dal momento che la cassa integrazione, in particolare per gli stagionali, non è ancora garantita. 

Entra nell’argomento Zanetta: Le proposte del Governo sono sintetizzate in “buone vacanze”. Certamente la situazione che noi imprenditori del settore dobbiamo affrontare nell’occupazione è ancor peggio; chi aveva dipendenti assunti al momento della pandemia ha la cassa integrazione garantita, ma non si sa fino a quando e a quanto. Noi imprenditori alberghieri sappiamo bene che la differenza con il reale stipendio è molta, ma la situazione peggiore è per gli stagionali che, se nulla fosse accaduto, sarebbero stati assunti a marzo. Invece, purtroppo, non essendosi aperte le strutture alberghiere sono a casa, al momento con sussidio di disoccupazione, che va ad esaurirsi. I nostri dipendenti come del resto altri, hanno tutti, oltre le spese della gestione familiare, anche mutui, affitti, bollette spese e via via>. Zanetta si lamenta degli scarsi, se non inesistenti, aiuti che potrebbero arrivare dagli organi nazionali:<Sembra che Governo e Regione Piemonte non se ne rendano conto. Dalla Regione è stato per ora stanziato un bonus al commercio che comprende alcuni esercizi pubblici come bar, ristoranti, gelaterie e via di questo passo. Però  ha agito escludendo totalmente gli hotel. Sembrerebbe che non abbiano invece difficoltà nel  prevedere e stanziare fondi per pro loco, atl e così via>. Quindi aggiunge:<Se guardiamo più in alto il Governo pensa ad intervenire con finanziamenti a fondo perduto per la gestione dei servizi ferroviari, la solita Alitalia, e la Cultura. Purtroppo l’attenzione per il turismo, di cui tutti si riempiono la bocca, è assai carente>. E’ un problema enorme per un territorio turistico come il lago Maggiore dove l’introito e la fonte maggiore di sopravvivenza per imprese e lavoratori, soprattutto dal momento delle difficoltà delle grandi aziende. Zanetta con il collega del Vco Antonio Zacchera sta facendo di tutto per portare alla ribalta il problema sollecitando i parlamentari del territorio, affinché Roma sia a conoscenza delle difficoltà e metta in atto provvedimenti attuativi idonei.