Abbiamo sentito la voce di alcuni sacerdoti della nostra Diocesi in questo particolare momento: i legami della comunità che non si sciolgono.
Di seguito l’intervista a don Samuele Pizzolato coadiutore di Gravellona Toce.
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«Un tempo per coltivare relazioni a distanza, ma autentiche, per dirci che siamo importanti gli uni per gli altri». Queste settimane sono state per don Samuele Pizzolato, coadiutore di Gravellona Toce, un’occasione per far crescere i legami, «nonostante fossero mediati da telefono e computer». «E’ stato, ed è ancora, faticoso: non si può dire il contrario. Come per tanti miei confratelli, soprattutto per chi come me si occupa dei giovani in oratorio, il contatto personale con i ragazzi è mancato e manca tanto – spiega don Samuele -, ma la differenza l’hanno fatta i colloqui, mai superficiali. Soprattutto con i ragazzi più grandi ci sono state vere occasioni di condivisione di sogni, desideri, speranze e difficoltà». Durante le settimane di quarantena per il Coronavirus don Samuele ha invitato i ragazzi «a non sentirsi “in pausa”, perché la vita non si è fermata». Dopo i primi momenti complicati, in cui ha prevalso la gestione quotidiana della scuola a distanza e la ricerca del contatto con gli amici, molti ragazzi della parrocchia hanno deciso di dedicare un po’ del proprio tempo agli altri. «Alcuni hanno deciso di mettersi in gioco, a servizio di tutta la comunità – racconta il sacerdote -. Distribuiranno, in collaborazione con il Comune, le mascherine casa per casa».