Abbiamo sentito la voce di alcuni sacerdoti della nostra Diocesi in questo particolare momento: i legami della comunità che non si sciolgono.
Di seguito l’intervista a don Diego Lauretta parroco di Nibbiola e Garbagna.
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«Quella che tutti insieme siamo vivendo è una situazione nuova e drammatica – esordisce don Diego Lauretta, parroco di Nibbiola e Garbagna -. Nel mio primo anno di sacerdozio mi sono trovato a vivere in modo particolare, e sofferto, la Settimana Santa e la Pasqua, con la privazione di andare a trovare le persone». «Ci aiutano i mezzi di comunicazione, in particolare il telefono – prosegue don Diego – e, anche grazie ai miei collaboratori più stretti, sono riuscito a dialogare con tanti miei parrocchiani, superando anche il limite di essere parroco solo da fine settembre e non avere una conoscenza ancora piena di tutti». «A ognuno indico di vivere con la preghiera questo tempo, come arricchimento. C’è stata sorpresa nel ricevere la telefonata – sottolinea don Diego – ed è stato questo il modo per ricostruire la rete delle relazioni. Ho anche contattato tutte le famiglie dei ragazzi del catechismo in tre momenti, all’inizio dialogando sull’abituarsi al tempo nuovo, poi in occasione della Pasqua invitando a scoprire le relazioni in famiglia, e ora, in questo mese di maggio, per ricordarsi della Madonna. Continuo ogni giorno a celebrare la messa preceduta dalla recita del rosario che diffondo ai parrocchiani nel gruppo WhatsApp e con il sistema radiofonico implementato anni fa dal mio predecessore».