«Tornare a fare sport ma con cautela e buon senso in un settore che sta soffrendo molto a causa dell’emergenza e che rischia di avere ripercussioni per il futuro». E’ questo il messaggio che vuole lanciare Rosalba Fecchio, delegato provinciale del Coni. Da lunedì 4 maggio, gli atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse Nazionale dal Comitato Olimpico italiano e Paralimpico e dalle rispettive federazioni possono effettuare nei centri sportivi le attività rigorosamente a porte a chiuse. Possibile anche l’attività sportiva amatoriale individuale nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. «La ripresa non è semplice per nessuno, le riunioni si sono susseguite per poter far ritornare al lavoro gli atleti. Prima e dopo gli allenamenti serve sanificare per ripartire in sicurezza». Sul nostro territorio sono tante le piccole e medie società non professioniste che potrebbero avere difficoltà economiche. Società che hanno tra le proprie fila numerosi atleti sia adulti che bambini. Una ripresa non semplice anche perché al primo posto ci deve essere la tutela per chi pratica le attività. «C’è la necessità di supportarle economicamente sia da parte del Governo, della Regione e dai Comuni – prosegue la Fecchio -. Alcune società possono vantare pochi e piccoli sponsor, aziende che a loro volta si trovano in difficoltà. Tutti ovviamente auspicano una totale ripresa il prima possibile ma credo che questo sia ancora il momento dell’attenzione. Iniziare certe attività in poco tempo non sarà semplice. Penso alle difficoltà oggettive nel lavorare con i bambini che però rappresenta lo sport più importante e dal quale parte tutto». A tornare ad allenarsi in particolare le attività individuali: «La federazione tennis, ad esempio, ha aperto alla prima e seconda categoria sempre tutto a porte chiuse. Qui rispettare le distanze è più semplice. Bisogna inoltre giocare con i guanti e prima di entrare ed uscire viene provata la febbre. Ovviamente non ci si può cambiare negli spogliatoi. L’importante sarà sempre rispettare la distanza di sicurezza, confido nel buon senso di tutti, di chi andrà ad allenarsi e di chi li seguirà. A riaprire anche le società ippiche. Per 120 minuti nella propria società ippica si potrà andare a cavallo». Tra le situazioni più complicate le attività in piscina o palestra: «Gli sport al chiuso sono in questo momento più in difficoltà considerando anche che non si possono utilizzare gli spogliatoi e le docce». Importate la ripresa dello sport individuale anche per gli amatori: «Fare sport fa bene a tutti i livelli. Certo ora il momento è delicato ma abbiamo imparato anche tante cose. Invito però tutti a fare attività nel rispetto delle distanze Per questo è importante ricominciare lo sport da soli e non frequentare le zone più affollate. Anche i parchi, soprattutto quelli con spazi più ampi sono una buona soluzione». M
Coni: Rosalba Fecchio, ripartire con prudenza
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