Anche se la pandemia ha impedito di poter celebrare messe, funerali e altri sacramenti con il popolo, l’impegno pastorale della parrocchia di Romagnano Sesia non è venuto meno. «I fedeli, attraverso la diretta streaming sulla pagina Facebook parrocchiale, hanno potuto partecipare, anche se non stando in chiesa, alla messa che ogni giorno era celebrata in forma privata, agli appuntamenti liturgici della Settimana Santa insieme anche ai vari altri momenti di preghiera condivisi mediante questa piattaforma digitale: la Via Crucis, nei venerdì di Quaresima, e la Via Lucis (nei venerdì del Tempo di Pasqua), l’adorazione eucaristica (ogni giovedì ), i santi rosari recitati durante le festività dedicate a Maria e nel mese di maggio» spiega il vice parroco don Antonio Oldani.
Ogni giorno le catechiste hanno inviato una piccola preghiera ai bambini e ai ragazzi del catechismo, perché potesse essere recitata assieme alle loro famiglie. Per i due gruppi dei ragazzi delle medie, invece, gli animatori hanno attuato un percorso con dei video condivisi via Whatsapp, mentre per quelli delle superiori e il gruppo dei giovani, i loro responsabili con suor Anna e suor Paola hanno fatto dei video-incontri, dai quali «sono scaturite delle idee per i nostri bambini che cercheremo di mettere in pratica durante questa estate» spiega don Antonio.
I gruppi di ascolto del Vangelo hanno vissuto questi momenti meditando il Vangelo e recitando il rosario con l’utilizzo delle moderne app di comunicazione. «Da ultimo, è da sottolineare il grande impegno della nostra Caritas: sta collaborando attivamente con il nostro Comune e con altre realtà associative del territorio per venire incontro alle molte esigenze di parecchie famiglie della nostra zona, messe alle strette dalle difficoltà economiche che stanno accompagnando questo periodo di pandemia; inoltre i suoi volontari hanno formato un gruppo per stare vicino, anche solo attraverso delle telefonate, a persone anziane e sole impossibilitate a uscire di casa» aggiunge il vicario parrocchiale. Don Antonio conclude ricordando che «le nostre quattro chiese della parrocchia sono sempre state aperte, per dimostrare che, anche se il rischio del contagio ha chiuso tutti nelle case, Dio non ha sicuramente chiuso il suo cuore di Padre a ciascuno di noi, suoi figli che egli ama».