Emergenza sociale, Filcams: “risposte immediate da parte delle istituzioni”

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«Le lavoratrici ed i lavoratori impiegati nei settori con le attività ferme da settimane attendono il pagamento degli ammortizzatori sociali. Un’attesa snervante che sta mettendo in ginocchio migliaia di persone e famiglie». La denuncia arriva da Stella Cepile, segretario generale della Filcams Cgil di Novara e del Verbano Cusio Ossola, la categoria che rappresenta i lavoratori del commercio, turismo e servizi. «I pagamenti da parte dell’Inps, nonostante gli sforzi proferiti dai dipendenti dell’istituto, tardano ad arrivare. Nel caso della cassa in deroga vi è anche un colpevole ritardo da parte della regione Piemonte nell’invio delle pratiche all’Inps. Grazie agli accordi sindacali che siamo riusciti a siglare, insieme alle altre organizzazioni sindacali del settore, con molte aziende abbiamo garantito continuità di salario; queste aziende hanno anticipato le competenze ai lavoratori andando poi a conguagliare tali cifre con l’Inps» spiega. Nella provincia di Novara questi accordi hanno interessato circa un terzo delle aziende che hanno avviato le pratiche per gli ammortizzatori sociali,consentendo a qualche migliaio di lavoratori di continuare a percepire la retribuzione, ma il segretario della Filcams sottolinea «che alcune aziende che hanno dei fatturati e dei capitali importanti, come nel caso delle aziende in appalto delle mense scolastiche, ma anche alcune aziende del territorio in buona salute, hanno deciso di non anticipare il salario lasciando così le lavoratrici e i lavoratori senza stipendio in attesa dei pagamenti diretti da parte dell’Inps, un comportamento ingiustificabile!». L’organizzazione sindacale denuncia poi l’insufficienza dell’una tantum di 600 euro per i lavoratori stagionali del turismo: «dev’essere previsto un ammortizzatore sociale a copertura della stagione persa che non consentirà le opportunità lavorative di una stagione normale; inoltre, nel caso di un eventuale riavvio del settore, le eventuali giornate lavorative non basteranno per riattivare la disoccupazione per cui a maggior ragione per questi lavoratori serve un’azione mirata volta al mantenimento del reddito fino alla nuova stagione». Fondamentale, secondo la Filcams, anche l’estensione degli ammortizzatori sociali alle lavoratrici e ai lavoratori del settore domestico, a oggi esclusi da ogni forma di sostegno. «Servono delle risposte immediate da parte delle istituzioni a ciò che si sta trasformando in una vera e propria emergenza sociale! Infine, nelle fasi di riapertura e per i lavoratori che non hanno mai smesso di lavorare, così come abbiamo fatto fino ad oggi, manterremo alta l’attenzione sulle questioni legate alla salute e alla sicurezza nei posti di lavoro, anche attraverso la collaborazione tra organizzazioni sindacali e autorità preposte» conclude la Filcams.