Nella serata di domenica, in vista delle parziali riaperture previste per oggi, i commercianti di Gozzano hanno voluto mettere in atto un flash mob per testimoniare la loro determinazione a ripartire e chiedere la possibilità di poter lavorare dopo un blocco che dura da due mesi e sta mettendo a rischio la sopravvivenza di più di un esercizio, visto anche che per molti non sarà possibile ripartire nemmeno in questa prima settimana della cosiddetta fase 2.
In paese sono state alzate le serrande e accese le luci dei locali e ogni titolare ha voluto fotografare quello che non soltanto è il proprio luogo di lavoro ma ciò in cui ha investito i suoi sogni e da cui trae il sostentamento per la propria famiglia, affinché restasse testimonianza di questi momenti.
Abbiamo voluto sentire le loro voci e ne abbiamo tratto un discorso corale, che rappresenta le speranze di tutti loro. «La nostra situazione è davvero molto difficile, parecchi di noi sono al limite della sopravvivenza. Ieri il Presidente Cirio ci ha garantito aiuti immediati a fondo perduto, non saranno molti soldi ma almeno saranno concreti. Dal Governo centrale a Roma non sta arrivando nulla. Noi abbiamo bisogno di lavorare, non per egoismo ma per poter continuare a pensare di poter avere un futuro, per noi e per i nostri figli. Alcuni come chi ha un bar potrà aprire in modo molto parziale e forse trarne un piccolo ricavo, ma i dubbi restano. Molti nostri locali sono ben più grandi di un autobus eppure ci potrà entrare solo una persona alla volta mentre su un pullman caricheranno una ventina di persone, ci sembra assurdo. Chi invece come i parrucchieri e le estetiste dovrà ancora restare completamente chiuso continuerà a non percepire un euro di reddito. E non sappiamo quanto potranno resistere. Vorremmo poter aprire in sicurezza, rispettando le regole ma avendo la possibilità di lavorare il più possibile. Se la grossa distribuzione può mettere il personale dei banchi e delle casse di fronte ai clienti possiamo andarci anche noi, che sicuramente non avremo affollamenti e coda continua quanto quella dei supermercati».
Questa la sintesi del loro pensiero e dei loro auspici per il futuro in un momento che dovrà essere superato cercando di minimizzare i danni per tutti.