Piemonte: un bonus per ripartire a bar, ristoranti, parrucchieri

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Il Piemonte mette sul piatto della crisi determinata dal Coronavirus 88 milioni di euro. Il reperimento di “fondi specifici, destinati alla nostra regione presi dal nostro bilancio, grazie ai quali i potrà dare una mano al nostro commercio” è stato annunciato oggi da Alberto Cirio nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in Regione.

L’intervento è destinato specificatamente a tutte quelle realtà che hanno subito l’impatto maggiore dal Coronavirus, “aziende che sono state oggetto anche di un aiuto da parte del governo, ma che al momento devono vedere l’effetto delle buone intenzioni, a causa di difficoltà di tipo burocratico», ha detto Cirio. Si parla in maniera particolare di ristoranti, pasticcerie, gelaterie, parrucchieri, estetisti, SPA, gastronomie e realtà di ristorazione con servizio da asporto, tassisti che riceveranno un bonus che va da mille a duemilacinquecento euro.

Ad avere i fondi maggiori saranno proprio tutti quei locali che sono stati chiusi totalmente tra cui (ma non solo, l’elenco preciso sarà distribuito a breve dalla Regione) bar, ristoranti, sale da ballo, gelaterie, centri estetica, parrucchieri a cui andranno 2500 euro. Una cifra inferiore, 2000 euro, saranno destinati a differenti tipi di esercizi commerciali: si parla di piadinerie, pizzerie da asporto, paninerie e così via. La stessa cifra va anche alle SPA all’interno delle palestre. Infine vanno 1000 euro ai tassisti ed NCC a titolo di risarcimento dei costi che dovranno sostenere per adattare le loro vetture e metterle in sicurezza.

I fondi hanno la caratteristica di essere facilmente utilizzabili. Cirio ha spiegato che tutte le realtà interessate, si tratta di decine di migliaia in tutto il Piemonte (i soli parrucchieri sono quasi 9000, i bar più di diecimila, i ristoranti circa 8000) riceveranno una mail PEC alla quale si dovrà rispondere «dando il proprio IBAN. A quel punto si riceveranno i fondi direttamente sul conto corrente», ha chiarito Cirio

L’operazione dovrà prima passare attraverso un consiglio regionale durante il quale il disegno di legge sarà approvato prima di giungere alla piena esecutivi. Il consiglio si terrà lunedì; l’approvazione finale dovrebbe avvenire il 15 maggio.

Accanto a questa operazione, che è parte di un progetto complessivo del valore da 800 milioni e non tocca i fondi di Finpiemonte (che si limita ad anticipare il fondo per accelerare i tempi), la Regione mette in campo anche altre misure a favore degli esercizi pubblici.

Una di queste è la semplificazione dell’occupazione di suolo pubblico; basterà autocertificarsi per avere diritto di creare uno spazio esterno a quello su cui contano in interno (ovviamente nel rispetto dei diritti altrui e del codice della strada…). Si parla di anche di semplificazione burocratiche successive e una riduzione dei costi della Tosap, la tassa dovuta per occupare gli spazi pubblici.

Sono allo studio anche misure specifiche per i negozi di abbigliamento che avranno notevoli complicazioni per la riduzione del rischio del contagio e anche per cartolerie e librerie che hanno dovuto chiudere e subire la concorrenza dalla grande distribuzione che invece continuavano a vendere gli stessi prodotti. La regione intende anche «ragionare su commercio e mercati ambulanti. Qui ci sono approfondimenti di carattere giuridico», ha detto Cirio.

Infine è in corso una revisione dei fondi disponibili per sostenere le realtà sportive, incluse le palestre, che hanno subito pesanti ricadute dal Virus. L’assessorato allo sport creerà un bando da 4,5 milioni per l’emergenza sport. 

Infine nei prossimi giorni si parlerà di turismo per il quale sono in arrivo, ha detto Cirio, «importanti interventi di sostegno, inclusa la creazione di vauchers e bonus per incentivare la frizione delle bellezze e delle strutture della nostra straordinaria regione»