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Confindustria: la pandemia del Coronavirus ci renderà poveri

«Dal punto di vista sanitario, tutto quello che stanno facendo per il Coronavirus va bene, ma dal punto di vista economico, è giusto che la gente sappia che, se andiamo avanti così, avremo una decrescita molto superiore alle previsioni e questo fatto ci porterà alla povertà».

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Gianni Filippa, presidente degli industriali di Novara, Vercelli e della Valsesia, non ha mezzi termini nel valutare le conseguenze economiche per le imprese della pandemia. «Mi sembra la gente non abbia capito la gravità della situazione economica: quelli che fanno il paragone con la guerra, mi fanno sorridere, non hanno mai visto davvero la guerra. Quello che è certo, è che, se andiamo avanti così, l’economia subirà dei traumi, come se fossimo stati in guerra» sottolinea Filippa. «Una serie di aziende importanti sta perdendo i clienti esteri: un conto è perdere un ordine, significa un po’ di fatturato in meno, un altro conto è perdere un cliente: ciò porta a perdere il lavoro. I nostri concorrenti cinesi, turchi e tedeschi stanno dicendo in giro che l’Italia non consegna, assicurando che loro consegnano regolarmente, ma chiedono un contratto di un anno: perdiamo clienti ogni giorno, con un calo della redditività che a fine marzo era già stimato in oltre il 25%; in queste condizioni non possiamo resistere a lungo» è il grido d’allarme che lancia il presidente di Cnvv. La drammaticità del primo impatto del Coronavirus sull’industria del territorio, è confermata dalle previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia per il trimestre aprile-giugno 2020. Lo scenario che gli indicatori disegnano, non lascia scampo: il saldo tra la percentuale degli imprenditori che, rispetto al trimestre precedente, si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione, subisce la riduzione più forte dell’ultimo decennio: nel Novarese scende da +9,5 a – 26,8 punti e nel Vercellese da – 11,1 a -29,3 punti, a fronte di una media regionale che passa da – 0,5 a -29,1 punti; le attese di nuovi ordini scendono -30,1 a Novara e a -38 a Vercelli (-33,8 in Piemonte); quelli di ordini esteri calano a -18,6 a Novara, a -26,9 a Vercelli (-25 in Piemonte); le aspettative di nuova occupazione fanno segnare -8,1 a Novara, -1,1 a Vercelli (-8,1 in Piemonte), mentre le imprese che a fine marzo avevano annunciato di voler ricorrere alla cassa integrazione salgono dal 4,1% al 24,8% a Novara e dal 16,5% al 22,2% a Vercelli, a fronte di un dato regionale in aumento dall’11,4% al 31,9%. Filippa ricorda, poi, anche tutto il mondo delle piccole e micro imprese artigiane: «sono due/tre mesi che non stanno lavorando e saranno ferme ancora un altro mese. Cosa facciamo, diamo sussidi a tutti? Ci attende un periodo in cui, ad andare bene, diventeremo poveri». Per esprimere un giudizio sull’adeguatezza delle misure messe in campo dal governo, il presidente degli industriali preferisce aspettare quando si avranno dati concreti.

Claudio Andrea Klun: