Una festa priva di partecipazione di popolo a causa dell’emergenza coronavirus, quella vissuta oggi a Re, nell’anniversario del miracolo “del Sangue” avvenuto nel 1494, presieduta dal rettore del Santuario, padre Giancarlo Iulita.
Una festa “strana” come lo sono le celebrazioni in questo periodo di isolamento sociale, per una ricorrenza che di solito vedeva una grande partecipazione nella cittadina della Val Vigezzo, trasmessa in streaming sul canale del Progetto Passio.
Dal rettore del santuario durante l’omelia la preghiera perché cessi quest’epidemia e possiamo tornare ad una vita operosa. «La Vergine gloriosa ci liberi dalla pandemia – ha detto padre Iulita nell’omelia (qui un articolo sulle sue parole) – e dal pericolo di vivere lontani dalla grazia di Dio» .
A conclusione della celebrazione un breve messaggio del vescovo Franco Giulio, che proprio alla Madonna di Re, che unisce nella devozione il Vco con tutta la diocesi, si era rivolto per una preghera di affidamento e supplica ad inizio epidemia. (Qui le parole del vescovo)
Una devozione confermata ogni anno dal numero di pellegrini. La messa veniva concelebrata oltre che dai parroci della diocesi da rappresentanti della diocesi Ticinesi e di Sion. Tanti pellegrini ossolani partivano all’alba da Masera pranzavano al sacco nei pressi del santuario per poi assistere alla messa delle 15 altri invece raggiungevano Re con l’auto oppure con il trenino della vigezzina. Oggi comunque dalle proprie case i fedeli hanno pregato e inviato tramite internet i loro messaggi di preghiera e di richiesta di intercessione alla Vergine per i propri familiari, per la propria situazione lavorativa, per il mondo, per medici e infermieri e per riuscire a superare questo delicato momento che stiamo vivendo.