«Una situazione vergognosa»: non usano mezzi termini gli ex-dipendenti della piscina “Villa Becchi” di Varallo, che in un recente post su Facebook hanno denunciato come, a tutt’oggi, l’ultimo stipendio da loro percepito sia stato quello del mese di gennaio. «Ci spettano – affermano – dai 7000 ai 15000 € a testa, frutto del lavoro di anni e anni della nostra vita dedicati con affetto e professionalità alla nostra tanto amata Villa Becchi e a tutti i fantastici clienti che non sono mai mancati… abbiamo lavorato fino all’ultimo giorno, non abbiamo mai mollato nemmeno quando a mollare sono stati proprio quelli che ci avrebbero dovuto supportare. Noi vogliamo quello che ci spetta di diritto, non chiediamo nulla di più. Abbiamo una dignità e delle famiglie che dipendono da noi». Alle proteste dei dipendenti ha risposto il sindaco del capoluogo valsesiano Eraldo Botta mediante un comunicato apparso sulla pagina Facebook ufficiale della Città di Varallo: «La liquidazione della Società Milanaccio Srl, prevedeva il licenziamento dei dipendenti, avvenuto in data 8 febbraio 2020, e la loro riassunzione da parte del nuovo gestore: tale passaggio non è ancora riavvenuto in relazione alla sopraggiunta emergenza sanitaria, che nessuno poteva prevedere nei tempi e nei modi. La liquidazione della società così come il pagamento di Tfr e spettanze arretrate, si sono bloccati, ma come ho già detto ai dipendenti, ribadisco il mio impegno a far sì che nessuno perda ciò che gli spetta. Nel frattempo la disoccupazione per i dipendenti, come previsto dalla legge, per alcuni è già arrivata, mentre per gli ultimi verrà versata ai primi di maggio. Comprendiamo la difficoltà che i dipendenti stanno vivendo e chiediamo scusa per quanto sino ad oggi non siamo riusciti a fare».