C’è anche chi per l’emergenza sanitaria ha dovuto rientrare in Italia dagli stati dove era impegnato per studio o lavoro. Uno di questi è Luca Gandini, 24 anni, ricercatore nel campo della ricerca contro l’Alzheimer, che opera negli Usa da tempo, il suo lavoro nei laboratori degli States è stato sospeso ed è rientrato a Meina, la sua cittadina. Laureato in biotecnologia, con specializzazioni in biochimica, anatomia, statistica, immunologia, chimica organica ed inorganica, fisiologia e titoli professionali in farmacologia e biologia cellulare, racconta la sua esperienza.<Sono rientrato a Meina, contento in quanto è il mio paese, dove risiedono i miei genitori, purtroppo negli Stati Uniti, dove lavoro come ricercatore, l’attività dei laboratori, di ogni genere e grado, è stata rinviata al termine della pandemia che coinvolge in modo marcato anche l’America. Mi era stata offerta questa opportunità dopo aver trattato la tesi di laurea con il professor Federico Sesti, all’Università di Novara. Dopo il tirocinio, ho accettato con grande entusiasmo questa esperienza oltre oceano nell’ambito del progetto delle neuro scienze nel laboratorio del professor Sesti nella Rutgers University, alla periferia di New York>. Poi cita l’annoso problema della fuga di cervelli dalla Penisola:<Ho colto al volo questa proposta anche perché in Italia per i giovani ci sono pochissime possibilità, non solo di trovare un impiego, ma anche di approfondire le conoscenze nel campo della biotecnologia. Nelle mie ambizioni future c’è quella di aprire un laboratorio qui in Italia e diffondere, quanto ho appreso negli Usa, ad altri giovani che vogliono intraprendere lo stesso ramo della biotecnologia>. Quale il suo compito in quei laboratori?:<E’ quello di studiare alcune alterazioni, segnali neuronali e reazioni di alcune particelle di ossigeno reattivo che possono causare danni ai neuroni di alcune malattie come l’Alzheimer che causa alterazioni devastanti. Purtroppo non sono riuscito a completare il progetto. Le principali mansioni e responsabilità sono state lo studio e applicazione di diverse tecniche di laboratorio, il mantenimento di colture cellulari, trasfezione ed estrazione di Dna con successivo studio tramite Western Blotting e lettura dei dati tramite software informatici. Mi hanno confermato che rientrerò sicuramente finita la pandemia>. Gandini non è solo biotecnologia:<Mi interessa comunque la scienza in tutte le sue sfaccettature, come la conoscenza di tutti gli animali. Sono grande appassionato di computer e video giochi, poi degli sport, pratico da 13 anni karate, di cui sono cintura nera, e da 3 anni arti marziali miste. Tutte attività che non vedo l’ora di poter riprendere>.
Giovane ricercatore ha dovuto lasciare gli Usa per l’emergenza sanitaria e rientrare a Meina
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