Chiudere il traffico alle auto in alcune vie secondarie dei nostri quartieri e trasformarle in percorsi ciclabili. La proposta, in vista della fase 2 legata all’emergenza Covid-19, giunge dall’associazione Novara Green, che chiede, dunque, un immediato intervento sulla mobilità urbana.
“Riteniamo che non possiamo più aspettare, non c’è più tempo! Dal 4 maggio – commenta Cerri – ci troveremo (fortunatamente) ad una graduale riapertura della città, la quale non può farsi trovare impreparata alla richiesta di spostamento dei cittadini che aumenterà. Serve da subito incentivare l’uso cittadino della bicicletta e favorire gli spostamenti a piedi, altrimenti in breve tempo ci troveremo sommersi dal traffico”.
Per un periodo di tempo non definito il trasporto pubblico “vedrà una netta riduzione della capacità di poter accogliere persone sui mezzi, pertanto possiamo aspettarci un aumento delle persone che saranno obbligate a spostarsi diversamente. E’ necessario mettere in sicurezza questi cittadini e incentivare a scegliere la bici come mezzo per gli spostamenti urbani anche per chi, prima dell’emergenza, era abituato ad usare l’auto. Se non interverremo subito – rileva Cerri – rischieremo di trovarci in una nuova emergenza legata al traffico cittadino che, insieme all’inquinamento, aumenterà inesorabilmente. Per fare questo la proposta shock che lanciamo è un cambio di paradigma della mobilità novarese, che prevede di chiudere subito, da inizio maggio, alcune vie secondarie di ogni quartiere e trasformarle in percorsi ciclabili (dando l’accesso con auto ai soli residenti con limite di 30 km/h)”. Si tratta d’individuare 15/20 strade cittadine secondarie che, con un sistema radiale centro/periferia, “colleghino tutti i quartieri tra loro. Serve altresì dare continuità e collegamento tra le piste ciclabili, attualmente esistenti, e questi nuovi percorsi in modo da creare una rete capillare e non discontinua. Molte città si stanno muovendo in queste ore in direzioni simili, attraverso interventi che hanno costi davvero limitati perché in una prima fase prevedono solo la realizzazione di segnaletica orizzontale e transennature. Così facendo le arterie cittadine rimarrebbero dedicate alle auto mentre le strade secondarie, molto spesso parallele, sarebbero dedicate ad altre forme di mobilità. Un esempio concreto potrebbe essere via Perazzi a San Martino – entra nel dettaglio Cerri – la quale corre parallelamente a corso Torino. Quest’ultimo rimarrebbe dedicato principalmente alle auto mentre la seconda, che andrebbe contestualmente dotata di stalli per bici, diventerebbe una via a scorrimento lento dedicata alla ciclabilità e al solo accesso in auto dei residenti. Soluzioni come questa si possono adottare in ogni quartiere cittadino giocando sul parallelismo delle vie”. Così, spiega Cerri, “si avrebbe la possibilità di muoversi in città attraverso ‘canali ciclabili’ che permetterebbero alle persone di potersi spostare in sicurezza e lasciare l’auto nel proprio garage”.
Molte ricerche, tra cui una italiana, “stanno scoprendo correlazioni tra inquinamento e la diffusione del virus. Dai primi dati sembrerebbe che il particolato – continua Cerri, citando questo studio – emesso dalle nostre auto, possa fungere da veicolo per il virus, aiutandolo a diffondersi anche a distanze maggiori dei canonici 2 metri. Anche per questo è necessario fare di tutto per non incrementare l’inquinamento urbano e provare ad incentivare alcuni cambi di abitudini. Per realizzare questo cambiamento dobbiamo fare squadra cittadini, associazioni, amministrazione e imprese. Noi come Novara Green, oltre alle idee, mettiamo a disposizione i nostri volontari se servisse dare una mano per la realizzazione di iniziative come quella che proponiamo. La nostra proposta va anche nella direzione di dare una mano ai negozi di quartiere, duramente colpiti dalla crisi economica provocata da questa emergenza globale. Quando riapriranno, presumibilmente a maggio, avranno necessità di essere facilmente raggiungibili, ed un sistema ciclabile di questo tipo favorirebbe lo spostamento tra quartieri in modo da incentivare le persone a non uscire in auto solo per andare all’ipermercato a fare la spesa settimanale”.
Negli scorsi giorni Novara Green ha aderito ad un appello rivolto all’Amministrazione da parte di molte Associazione ambientaliste della nostra città, promosso da Fiab e Legambiente, “affinché si provveda ad implementare diverse iniziative volte a ripensare la mobilità della città. Nei prossimi giorni insieme a loro avanzeremo altre proposte con molta concretezza e con l’intendo di dare una mano alla città e a chi deve decidere. Serve rapidità decisionale e coraggio! Novara non può stare ferma mentre le altre città cambiano! Dobbiamo trasformare la nostra città da zona rossa – conclude Cerri – a zona verde, con provvedimenti che via via cambieranno il volto e il futuro della città anche quando sarà passata l’emergenza. Guardiamo avanti e non torniamo ad una normalità che forse era essa stessa un problema”.