Coronavirus nel novarese, un malato su tre è nelle case di riposo

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In provincia di Novara al 20 aprile almeno il 31% dei casi di positività al Coronavirus era da riferire alle case di riposo. Che il nodo attuale del progresso, ancora in avanzamento, della diffusione della malattia nella nostra zona fosse da attribuire alla controversa vicenda della sua diffusione nelle RSA era chiaro da tempo, ma che su di tre malati uno fosse collocato all’interno di queste strutture è preoccupante.

I conti da cui si possono trarre i dati percentuali, come detto, sono stati diffusi questa sera dalla Regione. 

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Da essi si apprende che al 20 aprile nelle case di riposo del novarese erano stati individuati 638 casi positivi. Poiché a quella data i casi positivi in provincia di Novara erano 1999 ecco che possiamo dire che a lunedì scorso almeno il 31% dei casi di Coronavirus in provincia era rappresentato o da un ospite o da un rappresentante del personale.

Diciamo “almeno” perché il campionamento non è ancora terminato (la regione sottolinea che in Piemonte sono state fino ad ora prese in esame 588 RSA su 750, anche se non sappiamo quante ne manchino ancora nel novarese) e soprattutto perché al 20 aprile nel novarese erano ancora in attesa di esito 1210 tamponi, una larga fetta (circa il 25%, uno su quattro) dei 4734 eseguiti.

Il numero ingente di tamponi ancora da verificare potrebbe incrementare notevolmente il conto dei positivi. Ancora secondo la regione, infatti, sul territorio del Piemonte il 35% degli ospiti e il 23% del personale che ha ricevuto un tampone è risultato positivo. Non è chiara la distribuzione dei 1210 tamponi (quanti sono stati fatti su ospiti e quanti su personale) di cui si attende il risultato, ma non dovrebbe essere troppo lontani dalla verità stimare in 350 i casi da aggiungere al totale dal 20 aprile in avanti.

Qualcuno di loro potrebbe essere già finito nel conto, diversi altri altro no.

Ad esempio, come spieghiamo in un altro articolo, il sindaco di Novara Alessandro Canelli ha detto che presso la casa di riposo Mater Dei nella giornata di giovedì 23 sarebbero risultato  positivo il 70% degli anziani e il 43% dei dipendenti. Questi dati non sono quasi certamente ancora registrati dalla protezione civile e dalla regione che dicono che nel novarese ci sono stati dal 22 al 24 solo 52 casi di positività in più. Troppo pochi per includere anche quelli rilevati in una struttura delle dimensioni della Mater Dei che probabilmente saranno registrati nel week end.

Dati percentuali e stime a parte, parlavamo più sopra di preoccupazione. Questa deriva dal pesante dazio pagato in vittime dalla diffusione del virus nelle RSA. La Regione ci dice che nelle case di riposo del novarese i decessi dal inizio anno al 15 aprile sono stati 244; nello stesso periodo dello scorso anno erano stati 179. In pratica nel 2020 ci sono stati il 36,6% di morti in più rispetto al 2019, anche se solo 33 delle vittime erano ufficialmente positive al tampone. Ma è noto che in moltissimi casi i morti, non solo quelli nella casa di riposo, non vengono sottoposti alla ricerca del Covid-19.