La progressiva riduzione della pressione di ricoveri legati all’infezione da coronavirus sull’azienda ospedaliero-universitaria di Novara e la necessità di tornare a svolgere le funzioni che competono a un ospedale hub come è il ‘Maggiore’, hanno portato a una prima rimodulazione delle strutture.
L’accorpamento di due reparti, a suo tempo destinati a pazienti covid positivi, ha consentito di riportare la struttura di Medicina 2, diretta dal dottor Mauro Campanini, nei suoi spazi originari con 36 posti letto.
Inoltre, nella sede staccata di Galliate, appositamente attrezzata per isolamento individuale, sono stati individuati 15 posti letto per pazienti covid positivi in fase di guarigione.
«Si tratta di un primo passo – dicono alla direzione sanitaria dell’Aou – per il ritorno, graduale, alla normalità pre-coronavirus. L’organizzazione a fisarmonica, individuata nel momento di massima emergenza, consentirà, se in futuro si dovesse ripresentare una situazione analoga, un’efficace e immediata risposta. Nel frattempo, sono iniziati i lavori per la realizzazione di una nuova terapia intensiva permanente, adiacente all’attuale Pronto soccorso, grazie alla donazione della Fondazione De Agostini».
Complessivamente, i posti riservati ai pazienti Covid positivi sono 168 (di cui 124 occupati oggi), rispetto ai 204 nel momento di massima emergenza.