Il Piemonte è tra le regioni più colpite da Covid-19 e la diffusione del virus, in provincia di Novara, pare non arrestarsi.
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«Non è questione di disciplina nei confronti del distanziamento sociale o prossimità alla Lombardia – afferma Stefano Andreoni, responsabile del reparto di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale Maggiore della Carità –. L’aumento registrato nel nostro comprensorio è dovuto, prevalentemente, ai tamponi fatti nelle case di riposo. L’orientamento regionale, di fatto, è di allargare l’ambito di verifica e il numero di casi nelle prossime settimane certo non diminuirà».
Al momento nel laboratorio del Maggiore si processano oltre 300 tamponi al giorno. «I test provengono dal quadrante – precisa Andreoni –: Vco in particolare, ma anche Biella e Vercelli; l’Asl di Borgomanero si è invece resa autonoma. Quattro piattaforme diagnostiche lavorano a ciclo continuo analizzando da un minimo di 8 a un massimo di 96 campioni in contemporanea. Fino a oggi abbiamo rispettato i tempi ma negli ultimi giorni i reagenti sono scesi sensibilmente e se non dovessero essere riforniti potremmo incontrare qualche difficoltà».
Dunque cosa dobbiamo attenderci per le prossime settimane?
«Covid 19, come tutte le infezioni respiratorie, ha due caratteristiche: alta contagiosità ed elevato numero di persone contaminate asintomatiche o paucisintomatiche» spiega Pietro Luigi Garavelli, responsabile Malattie Infettive al Maggiore. Plausibile quindi che nel Novarese, come ne resto del Piemonte, siano molte le persone infette non diagnosticate. «Siamo in presenza di numeri macroscopici e sottostimati perché, tranne situazioni particolari, non è previsto tampone. Del resto, un’eventuale rilevazione del virus ha valore epidemiologico ma non clinico: sono infatti stati osservati casi conclamati di polmonite con tampone negativo». Le stime riferite al nostro Paese, citate in letteratura, parlano di milioni di infetti: è evidente che con questi numeri il contenimento diventa sempre più difficile. Che fare quando il lockdown terminerà? «Bisognerà, probabilmente, cambiare approccio – conclude Garavelli –, ragionare in termini di terapia precoce per i casi che emergeranno oppure pensare a una profilassi per evitare contagio e malattia. Plaquenil e Lariam sono farmaci aspecifici ma efficaci contro Covid-19. Il vaccino? Ci sarà? Funzionerà? A quanti pazienti, indurrà una risposta immunitaria efficace e quanto a lungo durerà tale risposta?».