Abbiamo sentito la voce di alcuni sacerdoti della nostra Diocesi in questo particolare momento: i legami della comunità che non si sciolgono.
Di seguito l’intervista a don Giuliano Temporelli rettore del Sacro Monte e don Carlo Elgo parroco di Alagna.
Leggete il nostro settimanale; GRATIS per tre mesi: scoprite come
A Varallo nel periodo della Quaresima padre Giuliano Temporelli, rettore del Sacro Monte, si è attivato per raggiungere la comunità attraverso la Rete.
Da metà marzo il Santuario è chiuso al pubblico per l’emergenza Covid 19.
Nello scurolo della Basilica, ai piedi della Madonna Dormiente, sono state celebrate le messe del Giovedì Santo e della domenica di Pasqua, trasmesse poi in diretta streaming sul- la pagina Facebook “Sacro Monte di Varallo-Santuario”.
«Per il Triduo pasquale abbiamo inoltre proposto un mo- mento di preghiera a porte chiuse» ha evidenziato padre Temporelli «nella cappella 38 della Crocifissione, opera di Gaudenzio Ferrari, per lanciare un segnale di speranza. In questi giorni anche al Santuario regna infatti un silenzio particolare, che è in grado anche di comunicare il messaggio di un luogo che ricorda la Passione. Ho proposto – ha aggiunto – un ricordo di tutti i pellegrini che sono sempre stati particolarmente legati al Sacro Monte, affinchè nessuno si senta mai solo in questo cammino dolo- roso della vita. Ho voluto dunque condividere con la comunità il tempo di quarantena quaresimale, che fa sentire la fatica e la nostalgia del quotidiano, celebrando ogni giorno a porte chiuse, imparando a liberare l’anima e a dilatarla nel- la riflessione, spalancando gli orizzonti dello spirito per uscir- ne più forti e completi».
Anche don Carlo Elgo, parroco di Alagna, in occasione della Pasqua, ha voluto far sentire la sua vicinanza ai fedeli. A 86 anni appena compiuti, ha fatto il suo debutto su Facebook, celebrando la messa in diretta streaming, sulla pagina del Comune di Alagna Valsesia-ImLand.
L’occasione per lanciare un messaggio di speranza ai suoi parrocchiani ,in questi giorni difficili, caratterizzati dall’emergenza sanitaria che li sta obbligando a rimanere chiusi in casa.
«Stiamo vivendo delle settima- ne certamente non facili» ha ricordato il parroco «contraddistinte da numerosi interrogativi. Alle nostre perplessità ci viene in soccorso la riflessione e la preghiera che mi ha aiuta- to in periodi particolarmente difficili della mia vita. L’auspicio è che questo momento particolare passi presto e si possa tornare alla normalità. In occasione della Pasqua – ha aggiunto – ho voluto arrivare nel cuore dei miei parrocchiani che, a causa del Coronavirus, non ho potuto incontrare personal- mente. Dunque, ho cercato di esserci comunque, anche se a distanza, proponendo alcune riflessioni sul senso della vita per superare i momenti di solitudine. Mi sono impegnato esser vicino anche a chi ha perso un proprio caro, senza potergli stare vicino».
Qui l’intervista a don Fabrizio Corno parroco di Castelletto Ticino
Qui l’intervista a don Costantino Manea parroco di San Vittore a Intra