Abbiamo sentito la voce di alcuni sacerdoti della nostra Diocesi in questo particolare momento: i legami della comunità che non si sciolgono.
Di seguito l’intervista a don Fabrizio Corno parroco di Castelletto Ticino.
Un avvicinamento alla Pasqua, a Castelletto Ticino, che ha visto tra le iniziative più sentite il transito per le strade della città, tutti i pomeriggi dal lunedì al Giovedì Santo, di un camion con le statue del Cristo morto e dell’Addolorata. L’idea è stata del parroco, don Fabrizio Corno.
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Un momento di preghiera, ma anche, in settimane così difficili, un segno di speranza e di fiducia. «Le due statue vengono portate fuori dalla chiesa la sera del Venerdì Santo per la processione che qui – spiega il parroco – è secolare. Visto quanto è sentita e non potendola fare, abbiamo chiesto di poter passare in tutte le zone della città con un camion addobbato e le due statue. Da- vanti, in un’auto, io e don Matteo Balzano (coadiutore e responsabile dell’oratorio, ndr), che invitavamo alla pre- ghiera. Abbiamo raggiunto tantissime persone: erano ai balconi, alle finestre, nei giardini. Hanno addobbato le strade senza che glielo si chiedesse. Un gesto di devozione molto forte. Hanno vissuto questo come un segno di vicinanza: che il Signore non si è dimenticato di noi».
Un messaggio di speranza come quello riportato da don Corno sul bollettino: «Buona Pasqua: nulla fa più paura se Lui è vivo!». Una processione che si è potuta seguire anche in streaming.
La parrocchia di Sant’Antonio Abate è molto presente sia su Facebook che su YouTube, dove aggiorna costantemente la propria comunità.
Tante le iniziative: «tutti i giorni celebriamo messa alle 18, mentre dopo cena organizzia- mo altri momenti, dal rosario alla Via Crucis a occasioni di catechesi. Una volta a settimana, poi, recitiamo il rosario al cimitero. Molti lo apprezzano: “Noi non possiamo venire, ma preghiamo con voi che, fisicamente, siete lì con i nostri cari”». Tutto via streaming. Domenica sera il rosario in famiglia. La sera di sabato, poi, tranne lo scorso, il rosario dal campanile. «Con don Matteo saliamo in cima e recitiamo il rosario, dando poi la bene- dizione alla città». Un’attività, ai tempi del Covid-19, che non dimentica i bambini: «martedì, giovedì e sabato invitiamo i piccoli del catechismo, trami- te i profili dei genitori, a seguirci per un momento di catechesi, di gioco».
In parrocchia, con don Corno e don Balzano c’è don Alberto Brentegani, vicario parrocchiale. «Siamo fortu- nati, siamo in tre. C’è un valore importante nel vivere insieme questo tempo – conclude il parroco –. Ogni pomeriggio, dalle 15 alle 17, preghiamo in chiesa. Prosegue anche l’attività della San Vincenzo, con la consegna di centinaia di borse alle famiglie. Don Alberto è costantemente in con- tatto con gli anziani».
Qui l’intervista a don Costantino Manea parroco di San Vittore a Intra