È morto oggi don Dalmino Cestari, diacono permanente e oblato diocesano, in seguito al Covid-19: è il primo consacrato novarese ad esserne vittima.
Don Cestari, classe 1941, originario del Veneto, ma trasferitosi con la famiglia negli anni Cinquanta ad Oleggio grande, dopo l’esperienza lavorativa alla Cariplo, era entrato nella Congregazione degli Oblati diocesani nel 1974 come fratello laico; poi, l’11 dicembre 1977 venne ordinato diacono permanente, il primo nella nostra Diocesi, da mons. Aldo Del Monte.
«Don Dalmino – ha scritto don Gianluigi Cerutti, Vicario del Clero, nel comunicarne la morte al presbiterio – si è fatto volere molto bene in tutte le comunità e realtà ecclesiali in cui ha offerto il suo ministero, molto stimato dai confratelli diaconi: gli siamo grati per la sua semplicità, umiltà, discrezione e disponibilità».
Don Cestari ha servito la nostra Diocesi in numerosi ministeri: la responsabilità del Centro comunitario di San Giuseppe, la carica di economo della Congregazione degli Oblati, il servizio al Sacro Monte di Varallo, alla Parrocchia novarese di san Giuseppe, alla Cattedrale e agli stessi Canonici.
Padre Giancarlo Julita, Prevosto della Congregazione, comunicando ai confratelli oblati il passaggio pasquale di don Dalmino, ne ha sottolineato il servizio e la fedeltà alla preghiera del breviario, asenza mancare di ricordare anche una singolare coincidenza: «proprio oggi, 15 aprile, giorno della morte di don Dalmino, è l’anniversario della consacrazione episcopale di padre Franzi, vescovo ausiliare di Novara dal 1973 al 1990, anche lui oblato. Non posso fare a meno di pensare che il “Padre” sia venuto ad accompagnare “uno dei suoi cari figli”, il nostro don Dalmino, a partecipare alla liturgia celeste, lui che proprio come diacono era, per sua natura, uno dei primi collaboratori del Vescovo».
Addio al diacono don Dalmino, vittima del Covid-19
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