Ancora doni da parte della parrocchia di Domodossola per il reparto di medicina dell’ospedale San Biagio, dove sono ricoverati coloro che sono in terapia intensiva a causa del Coronavirus. Dopo la Palma, della domenica delle Palme, ieri è stata la volta di un grande uovo di Pasqua. Al termine della messa l’uovo è stato portato sull’altare, oggi un operatore sanitario andrà a ritirarlo in casa parrocchiale per consegnarlo al reparto. «Nell’uovo c’è un dono – ha detto il parroco don Vincenzo Barone – e voi siete un dono per le persone che curate, con la vostra presenza ed il vostro aiuto alleviate le loro sofferenze. Il dono più grande è quello del Cristo risorto, su cui poggiano le nostre sofferenze». Un pensiero e una preghiera da parte del parroco per esprimere gli auguri e la vicinanza della comunità ai medici e agli operatori sanitari. Ieri alla messa a porte chiuse, trasmessa sul canale you tube della parrocchia e su facebook nella pagina dell’oratorio era presente il sindaco Lucio Pizzi, invitato da don Barone, al termine ha rivolto un saluto ai cittadini. Commosso ha detto: “Non vi nascondo che da quando don Barone mi ha chiesto di partecipare ho avuto due sentimenti contrastanti , la gioia di avere questa opportunità, e dall’altra il timore, quello che avrei provato a vedere questa Collegiata vuota. Un’emozione che porterò per tutta la vita, così come tutti ricorderemo questo tragico periodo e la sofferenza che lo ha attraversato. Poi però ha preso il sopravvento la convinzione che siamo una comunità straordinaria. Come sempre le prove che la vita ci porta ad affrontare ci rendono persone migliori». Il sindaco ha quindi rivolto alla comunità gli auguri di Buona Pasqua”.
Il parroco ha promesso ai fedeli che seguivano la messa su You Tube o facebook che terminata l’emergenza, quando sarà possibile, ci sarà una grande festa in oratorio, da mattina a sera tardi con i fuochi d’artificio.
Poi è arrivato anche l’annuncio che l’oratorio del centro familiare che non ha un nome sarà dedicato al Sacro cuore di Gesù. Il parroco ha detto che in questo modo viene recuperata l’intitolazione di un tempo. «I nostri nonni – ha spiegato – hanno dedicato il centro famigliare al sacro cuore di Gesù, ora abbiamo lanciato una raccolta fondo per comperare una statua. Il giorno della festa posizioneremo la statua, per dire che il nostro oratorio, dove questo il Sacro cuore accoglie ognuno di noi, indica ciò che deve essere una comunità”. La messa si è conclusa con la benedizione alla città. Dal parroco durante l’omelia l’invito a meditare la Risurrezione a rinnovare la fede e raccogliere la sfida dei primi testimoni e di Maria per comprendere che Gesù è veramente Risorto ed è lui la nostra speranza e l’unica salvezza.