È stato celebrato anche a Novara, venerdì 10 aprile, il 168esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, una celebrazione, ovviamente, in forma ridotta ed essenziale rispetto al passato.
«Quest’anno – ha riferito il questore, Rosanna Lavezzaro – il resoconto dell’operato della Polizia di Stato deve lasciare spazio alla fase di emergenza che ha colpito non solo il nostro Paese, ma il mondo intero. È un periodo strano, unanimemente descritto come “una parentesi sospesa e surreale”, che io credo rappresenterà uno spartiacque nella vita di molti di noi: ci sarà un prima ed un dopo rispetto alla pandemia che ci ha travolto».
«Abbiamo toccato con mano – prosegue il questore di Novara – la fragilità della condizione umana, che ci ha messo improvvisamente di fronte alla paura, ricordandoci che nulla è per sempre e che non godere appieno del tempo e delle opportunità che ci vengono concessi rappresenta forse il limite più grande dell’essere umano, il più difficile da superare. Le nostre forze hanno affiancato tutte le altre, prodigandosi nel soccorso e nell’assistenza della popolazione in grave difficoltà, mettendo da parte quelle che sono anche le nostre fragilità. La consapevolezza che il rispetto delle regole sia il presupposto irrinunciabile di ogni convivenza civile diventa di un’evidenza prioritaria e, mai come in questo momento, drammaticamente necessaria. La lezione che ricorderò – ha aggiunto Lavezzaro – è che solo un grande senso di responsabilità, unito ad una generosità di fondo ispirata all’unica chiave in grado di aprire tutte le porte, la solidarietà, ci consentirà di superare quello che a tratti, fosse anche solo per qualche istante, è sembrato a tutti insormontabile. Occorre, infatti, tenere bene a mente che “tutto quello che si tiene per sé è perso per sempre, mentre tutto quello che si dà agli altri è nostro per sempre” (Crepet). Nonostante i momenti bui, sono state molte le attestazioni di stima e vicinanza da parte della cittadinanza nei confronti dell’Amministrazione che rappresento … sono stati, infatti, recapitati in Questura generi alimentari, prodotti igienizzanti, mascherine, ed altro ancora, a testimonianza che “ si vince tutti o si perde tutti”! Il mio ringraziamento più profondo va dunque a tutti voi».
Per dimostrare in modo tangibile la vicinanza alla gente, «gli appartenenti alla Polizia di Stato di Novara, in piena condivisione con le Organizzazioni Sindacali, a partire da oggi (venerdì, ndr) – ha aggiunto il questore – non dimenticando lo spirito e la funzione di soccorso pubblico che la anima, ha destinato una parte di lavoro volontario e straordinario alla consegna di mascherine, farmaci o generi alimentari alla fasce più deboli della cittadinanza, di concerto con il Comune di Novara. Terminata la fase dell’emergenza sanitaria, si aprirà la fase della ricostruzione di un tessuto economico e sociale gravemente compromesso e questo, per le Forze dell’Ordine – sottolinea il questore – sarà certamente un compito gravoso e delicato …. serviranno equilibrio e nervi saldi. I nostri servizi sorveglieranno con il massimo impegno e con profonda umanità il faticoso “risveglio” del Paese, garantendo sicurezza ed infondendo fiducia».
«Desidero ancora rivolgere un pensiero commosso al comparto sanitario, in particolare ai medici (di cui sono figlia) e agli infermieri, per l’infaticabile, preziosa e generosa opera di questi ultimi mesi …. credo saranno loro a pagare il prezzo più alto in termini emotivi, perché non preparati a compiere scelte obbligate come è accaduto soprattutto in alcune realtà, che rischiano di lasciare segni indelebili. Concludo con una punta di orgoglio per aver scelto di servire lo Stato, nella sua più ampia accezione, che si è trovato a fronteggiare una situazione inedita e di un’inaudita complessità. Sono felice di appartenere ad un Paese che non si è risparmiato in alcun modo per raggiungere ogni suo cittadino, mettendo in campo tutte le energie possibili e dando fondo ad ogni risorsa disponibile. Ritengo che tutto sia sempre perfettibile, ma la drammatica gravità di quest’esperienza è sotto gli occhi di tutti ed anche il “giudice” più rigoroso dovrà tenerne conto. Sono certa che “andrà tutto bene” …. viva la Polizia di Stato, viva l’Italia».