“Il mondo mio in una stanza” è il titolo della canzone scritta da Gerardo Mancazzo, docente di musica al Comprensivo Duca d’Aosta.
Un testo che trae ispirazione dalla situazione che ormai da settimane stiamo vivendo tutti noi, quello di restare chiusi in casa e di avere come contatto con l’esterno solo lo schermo di un computer o di uno smartphone. Mancazzo non è nuovo a raccontare nei suoi brani l’attualità. Qualche settimana fa aveva ideato la canzone “Il mio tempo”, che raccontava l’atteggiamento avuto da molti all’inizio dell’emergenza e la necessità di cambiarlo per tornare a essere liberi.
Diverso lo spunto di “Il mondo mio in una stanza”, al cui testo ha collaborato anche la moglie del musicista, Diana Laudano, insegnante di Lettere alla Pier Lombardo. Una canzone che Mancazzo ha depositato alla Siae e che ha già preso vita con la registrazione ‘a distanza’ con la voce di Luisa Roggero, maestra alla primaria Levi. «Il punto di vista, nel brano – spiega il musicista – è quello dello studente che sta a casa e si relaziona con il mondo attraverso il suo computer. Un po’ mi ha ispirato il titolo di Gino Paoli, “Il cielo in una stanza”. Non sono un cantante, sono un musicista che canta. Ecco perché l’ho registrata con una collega cantante. In questo periodo la nostra casa, la nostra stanza, il nostro computer è diventato un mezzo importante per comunicare, scrivere e collegarsi con il mondo interiore ed esteriore». Queste le prime strofe del brano: “Io lo so, devo restare qui/non sembra lunedì/ormai io vivo il dì, come domenica/Non è finita, la quarantena/Il mondo mio è diventato la mia stanza/Io faccio danza, il gatto pranza/E studio solo con didattica a distanza/E per fortuna la tecnologia/Mi fa sentire meno la tua nostalgia”. E ancora “Io lo so, devo restare qui/Questa è la mia routine/Con i miei amici sì, in questo schermo, del mio computer/Siamo lontani, eppure io li sento molto più vicini/In questo istante, sai cosa faccio/mi prendo cura dei concetti positivi/i negativi li lascio stare/(perché non hanno senso e fanno stare male) 3 volte”. «Prendo cura dei concetti positivi – spiega il professore – ossia tutte quelle attività, relazioni positive che fanno bene alla mente e al cuore».