Coronavirus, il Vco cresce più di tutte le altre province piemontesi

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Nella diffusione del Coronavirus c’è un caso Vco in Piemonte. Lo dicono i dati che arrivano dalla protezione civile e raccolti dalla regione Piemonte.

Alla fine della giornata di oggi il VCO ha fatto segnare un sostanziale incremento di persone positive al Covid-19 toccando un elevato +11,33%,  di gran lunga la più preoccupante del Piemonte e una delle maggiori crescite di giornata a livello nazionale; solo alcune province del centro (come Rieti) e del Sud (ma su numeri largamente inferiori) hanno fatto peggio.

Nel Vco a metà giornata i casi rilevati erano 647, quasi cento più di domenica (556). E anche se sabato e venerdì la crescita era stata più bassa (535 e 505 casi totalizzati), non si può non notare che lunedì 30 marzo i casi erano solo 376. In pratica in una settimana il Vco è cresciuto del 72% mentre Novara solo del 37%; in Piemonte nella stessa settimana la crescita è di circa il 48% nella stessa settimana, 24 punti in meno del Vco.

Anche i confronti con le altre province del Piemonte sono piuttosto preoccupanti. Il VCO presenta 0,39 casi per 100 abitanti. Solo Alessandria, colpita dal devastante focolaio del tortonese fa peggio (0,45 casi per cento abitanti).

È difficile spiegare la ragione di questa anomalia territoriale. Sulla carta il Vco non dovrebbe presentare sostanziali differenze rispetto alla provincia di Novara. In tutti e due i territori il “lockdown” è avvenuto lo stesso giorno (8 marzo) e la prossimità territoriale con la Lombardia è pressoché identica. Non avendo a disposizione informazioni sul progresso dei tamponi eseguiti e della presentazione dei loro risultati né dei pazienti esaminati (non sappiamo ad esempio se sono stati eseguiti negli ultimi giorni esami mirati su personale sanitario o ospiti di RSA, notoriamente la fascia di popolazione più colpita), possiamo solo avanzare qualche ipotesi.

Una di queste potrebbe essere legata al grande numero di frontalieri che continuano a lavorare in Svizzera, dove le industrie continuano ad essere aperte. Nel Canton Ticino, dove sussiste un sistema di quarantena piuttosto blando e si è preferito far circolare in maniera controllata il virus contando su una massiccia campagna di tamponi per identificare e isolare gli asintomatici (quasi 18mila per milione mentre in Italia siamo a circa 11mila per milione), i positivi arrivano a ben lo 0,76 per cento. Si tratta di un tasso percentuale che in Italia si paragona solo con quello delle province di Cremona, Lodi, Piacenza e Brescia.

Fortunatamente nel Vco proprio come in Svizzera, la crescita dei morti positivi al Coronavirus per il Vco è in linea con quella di Novara (da lunedì 30 marzo a lunedì 6 aprile +37,5%, +40% per il Vco), segno che le persone malate si presentano come casi non troppo gravi.