Abbiamo sentito la voce di alcuni sacerdoti della nostra Diocesi in questo particolare momento: i legami della comunità che non si sciolgono.
Di seguito l’intervista a don Ezio Caretti e Marco Barontini, parroci di Borgosesia e Scopello, Mollia e Campertogno.
A Borgosesia il parroco don Ezio Caretti, ogni sabato pomeriggio, tramite la pagina Facebook dell’oratorio San Paolo invia un messaggio a tutti i fedeli, proponendo un momento di preghiera e di riflessione. «Il mondo intero ha trovato in queste settimane un denominatore comune» ha ricordato don Ezio «nel virus che crea paura, distanza e lutto. La nota più triste, credo, rimanga la desolante solitudine nella quale è abbandonato chi soffre e chi muore. La nostra impotenza di fronte alla morte è evidente. Da tempo mi frulla per la testa un pensiero confermato da una notizia che rimbalza sui media. In Cina nel dopo virus crescono a dismisura le richieste di divorzio tra le coppie in famiglia. Ci dobbiamo preparare anche noi a un’epidemia di separazioni? Come il virus è esploso nella sua virulenza dopo un tempo di incubazione silenziosa e asintomatica, così potrebbe avvenire per le crisi famigliari». L’invito rivolto in questi giorni ai suoi parrocchiani da parte del parroco di Borgosesia è proprio quello di recuperare la capacità di ascolto, di sopportazione, di scoperta e di fiducia, in un momento in cui «abbiamo molto tempo per riflettere, rivedere il passato, riprogettare il futuro». In queste settimane i parrocchiani di Borgosesia stanno facendo sentire a don Ezio affetto e vicinanza attraverso telefonate, in cui traspare la necessità di comunicare in un periodo caratterizzato da un silenzio che a volte fa anche riflettere. Anche don Marco Barontini, parroco a Scopello, Mollia e Campertogno, si è attivato per raggiungere la comunità attraverso la Rete. Il sacerdote sulla pagina “Parrocchia Maria Vergine Assunta-Scopello Valsesia” ogni giorno, alle 18, trasmette la funzione religiosa attraverso un breve collegamento in diretta. «Si tratta di un momento importante di raccoglimento» ha dichiarato il parroco “che non vuole essere una spettacolarizzazione della celebrazione, ma un legame diretto con la comunità”. Ogni sera, alle 21.15, don Barontini propone inoltre la lettura di riflessioni, poesie e brani letterari per un’occasione di raccoglimento che si conclude sempre con una preghiera. «Il mio contatto con i parrocchiani si svolge anche telefonicamente» ha proseguito «cercando di dare conforto e un messaggio di speranza. In questo momento con le nuove tecnologie abbiamo intrapreso un nuovo modo di comunicare, anche se naturalmente a mancare è tutta la sfera delle relazioni interpersonali».
Qui l’intervista a padre Marco Canali, parroco di Santa Rita a Novara
Qui l’intervista a don Angelo Nigro e don Roberto Sogni parroci di Ghiffa e Ornavasso
Qui l’intervista a don Piero Cerutti, parroco di San Bartolomeo e San Marco a Borgomanero
Qui l’intervista a don Gianluca De Marco, coadiutore dei giovani ad Arona
Qui l’intervista a don Nicola Salsa, coadiutore ad Omegna
Qui l’intervista a don Gabriele Vitiello, coadiutore a Bellinzago Novarese