Tre aziende del Novarese impegnate in primo linea nell’emergenza Coronavirus. Coccato & Mezzetti di Galliate, gestita dalla famiglia Coccato, ha ormai stabilizzato la produzione a circa 500mila mascherine al mese. L’amministratore delegato Fabiano Vittorio Coccato – che aveva espresso la propria stima nei riguardi di quegli imprenditori che intendevano convertire le loro produzioni in dispositivi di protezione individuale (Dpi) ma poi si sono scontrati contro la burocrazia delle certificazioni – cerca di fare un po’ di chiarezza. «Le nostre mascherine sono classificate come Dispositivi medici (Dm), omologati secondo i criteri richiesti dal ministero della Salute e con marchio CE, che seguono un iter di autorizzazioni diverso rispetto ai Dispositivi di protezione individuale (FFP2 ed FFP3), che vengono sottoposti a test sulla sicurezza del lavoratore». Coccato & Mezzetti sta già pensando al prossimo futuro: ha stretto «una collaborazione sinergica con Novamont e Orsa e in queste ultime settimane ha consolidato un asse industriale che può far fronte alla richiesta della materia prima per questi Dpi a livello nazionale e cerca partner disposti a investire in un progetto comune tutto made in Italy».
La Nuova Fima di Invorio, invece, è attualmente impegnata nella produzione di importanti commesse di manometri a capsula, che verranno installati su respiratori commissionati per l’emergenza Covid-19: «fieri di contribuire attivamente a combattere questa guerra».
Infine, Pronema, un’azienda di zanzariere e tendaggi di Comignano, ha scelto di convertire la produzione. Nel reparto tendaggi del nuovo stabilimento di Agrate Conturbia, una quindicina di persone sta lavorando alla produzione di mascherine sanitarie in classe 1.
Per tutelare il personale, l’azienda si è adeguata alle procedure di sicurezza definite dagli ultimi decreti e stabilito turni che limitino il numero di persone nell’area di lavoro. I primi duemila pezzi saranno pronti entro la prima settimana di aprile, altre 2.500 successivamente. Verranno donate agli enti e agli operatori che attualmente sono in prima linea nell’affrontare la crisi: personale sanitario e forze dell’ordine. «Sono gli eroi dei nostri giorni, mandati a combattere un nemico letale senza disporre di adeguata protezione. A loro è andato il nostro pensiero» sottolinea Gianmarco Martinotti, amministratore delegato di Pronema