Piemonte: “Test sul Covid-19 in tutte le case di riposo”

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Test su Covid in tutte le case di riposo piemontesi. L’annuncio è stato dato dall’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi. “Verifichiamo rapidamente la diffusione del contagio”, ha asserito l’assessore.

L’Unità di crisi della Regione Piemonte ha disposto di effettuare il test sierologico a tappeto per tutti i dipendenti e gli ospiti delle oltre 700 case di riposo della Regione. Genesio ieri ha incontrato in videoconferenza le rappresentanze dei datori di lavoro delle case di riposo e oggi, venerdì 27 marzo, le rappresentanze sindacali dei lavoratori delle stesse strutture, ottenendo da tutti la più ampia condivisione dell’operazione.

Domani mattina saranno campionate le prime due case di riposo per la validazione delle procedure, dopo di che, fatte le necessarie valutazioni di efficacia, si procederà progressivamente a tutte le strutture. “I test sierologici offrono un primo screening rapido d’infezione, in grado di identificare infezioni tardive, pregressi contatti col virus e avvenuto sviluppo di immunità e possono essere utili per confermare la possibilità di consentire il ritorno al lavoro del personale sanitario risultato negativo al tampone. In più – conclude Icardi – permettono di raccogliere preziosi dati per le analisi epidemiologiche dell’avvenuto contatto col virus in ampie fasce di popolazione”.

La Protezione civile, inoltre, ha distribuito oltre 660mila (per la precisione 662mila) mascherine su tutto il territorio piemontese, tra chirurgiche, FFP2 e FFP3, di cui 625mila alle Aziende sanitarie e 37mila ai volontari di Anpas e Croce rossa.

«Appena il nuovo approvvigionamento è arrivato in Protezione civile ci siamo attivati immediatamente per distribuire centinaia di migliaia di mascherine alle nostre Asl e al sistema dei volontari dell’emergenza costituito da Anpas e Croce rossa», spega l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi.

«Sono numeri importanti che ci consentono di garantire una copertura potenziale di alcuni giorni – continua Gabusi – ma il fabbisogno globale del sistema sanitario regionale è molto ampio, per questo la ricerca degli approvvigionamenti prosegue senza sosta. Altri ordini sono in consegna già nelle prossime ore, anche perché alcune tipologie di dispositivi vanno in esaurimento prima di altre, a partire dalle FFP3».

L’ufficio acquisti dell’Unità di crisi della Regione Piemonte in queste settimane ha processato oltre 350 contatti per il reperimento di Dispositivi di protezione individuale, di cui una parte considerevole andati a buon fine. «Ringrazio l’assessore Gabusi e la Protezione civile – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – per il puntuale e preziosissimo lavoro che stanno fornendo nella distribuzione dei dispositivi di protezione individuale e le attrezzature, dopo che faticosamente siamo riusciti a reperirli sul mercato, in una condizione di massima emergenza».

Oltre alle mascherine la Protezione civile sta distribuendo attrezzature e dispositivi di vario tipo alle strutture sanitarie piemontesi, tra cui un gruppo elettrogeno da 100 kW per l’alimentazione di una Tac mobile all’Ospedale Amedeo di Savoia, su richiesta dell’Asl Città di Torino, resa disponibile per 3 mesi dalla Fondazione Specchio dei Tempi.

Parallelamente si è chiuso il bando affidato dall’Unitá di crisi a Scr (Società di Committenza Regione) per un’importante fornitura di materiale sanitario e di dispositivi di protezione individuale da destinare alle strutture piemontesi.

L’acquisto coprirà un fabbisogno totale di oltre 58 milioni di pezzi, per un totale di circa 80 milioni di euro (il valore complessivo del bando era di oltre 118 milioni di euro, ma su alcuni lotti non ci sono state offerte disponibili a causa di una domanda mondiale notevolmente superiore all’offerta). Oltre a camici, mascherine e guanti il bando d’acquisto prevede cappellini chirurgici, copri scarpe in pvc, visiere di protezione, occhiali protettivi e tute di sicurezza per la protezione da agenti biologici e chimici. Sono numeri enormi, calcolati su un fabbisogno trimestrale, che ben esprimono l’impegno e lo sforzo della Regione Piemonte nell’affrontare l’emergenza sanitaria.