Le campane della città a lutto hanno accompagnato l’arrivo, questa mattina poco prima delle 13, di circa 30 feretri da Bergamo al cimitero di Novara. Un aiuto quello prestato dalla nostra città alla comunità lombarda oggi in estrema difficolta nel concedere una sepoltura alle tante persone colpite dal virus e soprattutto nella gestione delle procedure di cremazione delle spoglie, reso obbligatorio dalla particolarità del decesso.
A trasportare in città le bare un corteo di mezzi militari, simile a quello che abbiamo visto sui giornali nei giorni scorsi. Dopo avere percorso il cavalcavia XXV Aprile i mezzi sono entrati nel cimitero da una zona posteriore dove si trova appunto il forno crematorio della città. Ad accoglierle il sindaco di Novara, Alessandro Canelli assieme al parroco della Bicocca don Andrea Mancini. Qui è stato celebrato il rito delle esequie senza la presenza dei parenti (A questo link la testimonianza di don Andrea).
«Uniremo la preghiera di tutte le comunità per i defunti di questi giorni e per coloro che, nel lutto, li piangono nella solitudine», ha scritto il vicario generale della diocesi don Fausto Cossalter in una lettera ai parroci.