«La Pro loco non serve solo per fare le feste in piazza, ma anche per dare un gesto concreto di solidarietà in una momento così difficile». In questo modo la presidente dell’associazione romagnanese, Patrizia Fontana, spiega com’è nata l’idea di cucire a macchina della mascherine che ieri mattina, sabato 21 marzo, sono state distribuite gratuitamente alla popolazione di Romagnano.
«Vista l’impossibilità a reperire le mascherine non solo a Romagnano ma in tutto il Novarese, ho pensato che, essendo sarta, avrei potute fabbricare delle mascherine di stoffa. L’idea ha subito trovato il sostegno da parte di tutta la Pro loco, del sindaco e di tre volontarie, con le quali nel giro di tre giorni abbiamo confezionato 723 mascherine – spiega Fontana –. Sono orgogliosa di come il paese ha risposto con molta compostezza: non c’è stato assembramento, le persone si sono messe in coda ordinatamente e hanno ritirato le mascherine. Nonostante non siano mascherine mediche, come abbiamo ben spiegato nell’informativa allegata a ogni mascherina distribuita, crediamo che, finché non si troveranno quelle “vere” nelle farmacie, saranno un piccolo aiuto per quando saremo costretti a uscire di casa per fare la spesa». Da parte della presidente, vanno i ringraziamenti a tutti coloro che hanno collaborato all’iniziativa e l’hanno sostenuta: «abbiamo ricevuto stoffa, donazioni e tanto appoggio e gratitudine. Questo senso di comunità è stato impagabile!». Grazie all’arrivo di altre tre volontarie, la squadra di cucitrici si è già messa al lavoro per confezionare altre mascherine che saranno distribuite sabato 28 marzo, dalle 9 alle 12, in piazza Libertà davanti la sede della Pro loco, e alla Mauletta.
Il consigliere comunale Silvio Landolfa, pur ringraziando i volontari che hanno realizzato e distribuito le mascherine, contesta la mancanza, nel
post del Comune del 20 marzo scorso sull’iniziativa, «della precisa indicazione che sono mascherine non a norma omologate e certificate e che il loro utilizzo non assicura la prevenzione del virus COVID-19». Il sindaco Alessando Carini, da parte sua, ricorda che nel post pubblicato nella pagina Facebook del Comune il 17 marzo scorso, in cui già si annunciava l’iniziativa, si specificava chiaramente che «le mascherine veramente efficaci sono quelle con la sigla FFP2 e FFP3» e quelle autoprodotte «anche se con effetto modesto e limitato, contribuiscono sicuramente a proteggere un po’ di più la persona». Come conferma il “Vademecum utilizzo mascherine” diffuso dal Dipartimento dei vigili del fuoco del ministero dell’Interno, in cui si consiglia di usare le mascherine chirurgiche o fatte in casa «a tutta la popolazione circolante e tutte le persone che lavorano». Il primo cittadino, inoltre, sottolinea che è stata distribuita l’informativa con tutte le caratteristiche, cosa che non è avvenuta in altri Comuni dove vi sono state iniziative analoghe.