I cinquanta posti di terapia intensiva e subintensiva a disposizione dell’ospedale Maggiore di Novara sono pieni. Questo uno dei dati emersi dal consueto aggiornamento che, per l’emergenza Coronavirus, giunge dal nosocomio novarese.
Alle 17,30, rispetto al pomeriggio di ieri venerdì 20 marzo, risultano deceduti tre uomini, due di Novara e uno del Novarese, tutti e tre di 75 anni. Un dato, quindi, in diminuzione rispetto ai decessi di ieri, che erano stati nove, il più alto numero registrato all’ospedale Maggiore da quando è in corso l’emergenza Coronavirus.
Tra i dati da valutare positivamente, quelli relativi alle dimissioni. Ben 17 sono state le dimissioni a domicilio, mentre altre 8 persone sono state trasferite a Veruno, alla clinica Maugeri, che proprio da venerdì ha allestito alcuni spazi per accogliere i pazienti affetti da Covid-19.
Al momento, al Maggiore, sono ricoverate 152 persone. 58 sono di Novara, 79 della provincia e 15 provenienti da altre province.
Aggiornamento anche da parte del sindaco di Novara, Alessandro Canelli, con la sua consueta diretta web delle 18.30. “Nel nostro ospedale – ha esordito – abbiamo 217 posti disponibili. In questo momento stanno attrezzando anche altri spazi per posti di terapia intensiva, in attesa dell’arrivo agognato, che stiamo aspettando dalla Regione Piemonte. Posti di terapia intensiva che possono essere allestiti solo ed esclusivamente con macchinari specializzati, perché siamo davvero al limite. Tutti i posti di terapia intensiva sono stati tutti utilizzati in questi giorni, come quelli di subintensiva. Al momento abbiamo in ospedale 152 persone ricoverate. Altre 50 sono in attesa del tampone di conferma, ma che con ogni probabilità saranno confermati, persone già comunque ricoverate al nosocomio. Andiamo così a circa 200 posti. Abbiamo ancora 15-17 letti per affrontare la situazione – dice il sindaco – nei prossimi giorni”.
Il primo cittadino fa anche lui riferimento ai tre decessi registrati al Maggiore, esprimendo vicinanza alle famiglie, e alle 17 dimissioni. “Dall’inizio dell’emergenza di Novara città sono decedute 12 persone. Una dinamica molto positiva è quella delle dimissioni, con 17 persone dimesse”.
“A breve arrivano altri quattro medici, dall’Esercito, a dare una mano al personale medico del nostro ospedale. Tra l’altro diversi medici e sanitari sono stati anche loro contagiati e hanno dovuto sospendere l’attività. Ci sono, inoltre, 200 persone circa, come mi ha riferito stamani l’Asl, in città, che sono in isolamento fiduciario domiciliare”. E ancora: “stiamo aspettando i macchinari dalla Regione, che, a sua volta, li sta attendendo dalla Protezione civile nazionale. Oggi ho parlato spesso con il presidente della Regione, Alberto Cirio. Avremo una videoconferenza questa sera, con Province, Comuni capoluogo e Prefetture, perché stiamo pensando a ulteriori misure, ulteriori restrizioni per affrontare la situazione”.