Coronavirus, al “Maggiore” di Novara la sperimentazione del Tocilizumab

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L’AOU di Novara parteciperà, con le Strutture impegnate nella gestione dell’emergenza Covid-19, alla sperimentazione del Tocilizumab. Il farmaco biotecnologico – già in uso per il trattamento dell’artrite reumatoide e dell’artrite idiopatica giovanile sistemica – è un inibitore dell’interleuchina 6 (IL-6), citochina che agisce sui meccanismi di difesa dell’organismo.  

Nelle forme più gravi di polmoniti da Covid-19 si è notato che il problema principale non è rappresentato dal virus, bensì dalla risposta del sistema immunitario: una reazione infiammatoria spropositata – la cosiddetta “tempesta citochinica” responsabile del danno polmonare – che il Tocilizumab parrebbe in grado di normalizzare.

Lo studio TOCIVID-19 – il cui referente per l’Aou di Novara è Pier Paolo Sainaghi, professore associato di Medicina Interna all’Università del Piemonte Orientale – è volto a produrre dati scientificamente validi sul farmaco, approvato in tempo record dall’AIFA, e valutarne l’impatto terapeutico. Alla sperimentazione saranno candidati pazienti, suddivisi in due gruppi, attualmente in terapia semi-intensiva ed intensiva, con diagnosi di polmonite interstiziale, tampone positivo per Covid-19 e segni di malattia polmonare severa in peggioramento con avvio di ventilazione invasiva e non all’ingresso o durante il ricovero. Una piattaforma informatica raccoglierà i dati di tutti i pazienti trattati e gestirà gli ordini per la fornitura del farmaco che sarà inviato direttamente alle farmacie dei centri che aderiscono allo studio clinico.