Una fotografia degli esercizi commerciali e dei servizi alla persona aperti nel Novarese in questo periodo di emergenza per il Coronavirus. A fornirla, con una serie di dati e informazioni sulla tipologia di attività aperte, è la Camera di Commercio di Novara, che ha esaminato i dati del Registro delle Imprese.
Nel Novarese sono oltre 2.400 i punti vendita aperti, un migliaio quelli del settore alimentare. Precisamente sono 2.421 esercizi commerciali e dei servizi alla persona, che equivalgono al 35,6% dell’intero comparto, a restare aperti in questo periodo, secondo quanto deciso dal Decreto del presidente del consiglio dei ministri dello scorso 11 marzo per il contenimento dell’emergenza Covid-19. Attività che coinvolgono oltre 5mila dipendenti, di cui 3.348 lavorano nei 1.041 punti vendita di prodotti alimentari. Per quanto riguarda la tipologia dei punti vendita dedicati a generi alimentari, oltre la metà di quelli aperti nel Novarese sono piccoli esercizi commerciali al dettaglio, che comprendono, tra gli altri, panetterie, ortofrutta e tabaccherie. Seguono minimarket (336 unità), supermercati (123 unità), ipermercati (13 unità) e, in via residuale, i negozi di prodotti surgelati. Sono invece 251 le farmacie, parafarmacie e i punti vendita provinciali dedicati agli articoli sanitari e per l’igiene che, in base ai provvedimenti anti-Coronavirus, risultano aperti al pubblico e all’interno dei quali lavorano poco meno di 500 dipendenti.
Per quanto concerne, invece, gli uffici pubblici le disposizioni emanate dal Governo non ne dispongono la chiusura, ma prevedono lo svolgimento dei soli servizi essenziali e indifferibili, privilegiando l’uso delle modalità di lavoro agile. Alla Camera di Commercio, ad esempio, gli uffici restano aperti solo la mattina, dal lunedì al venerdì, così da consentire agli utenti la gestione di casi di comprovata urgenza, che non possono essere rinviati. «Le eventuali necessità di assistenza specialistica – spiega Cristina D’Ercole, segretario generale dell’Ente – vengono inoltre gestite su appuntamento, grazie anche all’attivazione dello smart working che coinvolge oltre il 40% dei dipendenti camerali, percentuale destinata a crescere a breve sino a 70%». Informazioni su www.no.camcom.gov.it