Nel giorno in cui Novara conta un’altra persona morta con Coronavirus (un uomo classe 1936, residente in provincia di Novara, ricoverato in Medicina 1), l’Ospedale di Novara adegua e rimodula adegua la sua offerta di posti letto per fare fronte all’emergenza.
A questo proposito, il padiglione ortopedia-traumatologia, spiega la direzione del nosocomio, è stato riconvertito in degenza per i pazienti Covid-19 sospetti o positivi, con 18 posti letto già pronti, espandibili fino a 30. Anche la Casa di cura è stata riconvertita con i suoi 13 posti; presso la Struttura complessa di Malattie infettive i posti dedicati sono 12. Ci sono poi 9 posti letto dedicati in Rianimazione, espandibili fino a 13.
In provincia, oltre a Novara, anche Borgomanero si è preparata al Coronavirus; nell’ospedale SS Trinità, ci sono nove posti letto in terapia intensiva, di cui due sono occupati. A Borgomanero sono in osservazione due persone in attesa di tampone.
Il sistema di assistenza per fare fronte all’emergenza, in ogni caso, non è statico. Ogni giorno, a seconda delle esigenze, il piano verrà infatti aggiornato per rispondere all’evoluzione del quadro epidemiologico nel nostro territorio.
Attualmente sono i ricoverati a Novara con patologie da coronavirus sono 18 di cui due in Rianimazione. Di questi pazienti 6 sono di Novara, 2 della provincia di Vercelli, 2 della Lombardia, 8 della provincia di Novara. È stata dimessa la paziente di Piacenza che era stata ricoverata in ospedale dopo la famiglia di Borgoticino. Altri due pazienti, come accennato, sono a Borgomanero in terapia intensiva.
Nel novarese sono, infine, ci sono circa 170 persone in isolamento fiduciario. Questi pazienti restano a casa loro e ricevono quotidianamente due telefonate dall’Asl che è pronta a scalare verso l’alto il loro livello di assistenza e di attenzione.