«Questo tempo sia il tempo per rimettere in ordine la nostra vita. Le nostre relazioni, le nostre priorità, il nostro rapporto con Dio. Vi invito a pensare a tre punti, tre cose che giudichiamo veramente importanti». Quasi un esercizio, un compito di introspezione e discernimento. E’ la proposta che ha fatto il vescovo Franco Giulio questa mattina nella messa della prima domenica di Quaresima, e prima celebrazione dopo la sospensione durata una settimana per i provvedimenti contro il diffondersi del Coronavirus.
Una ripresa del rito, del celebrare insieme e dell’incontrarsi attorno all’Eucaristia, che idealmente ha unito tutte le comunità parrocchiali della diocesi di Novara, dalla Bassa Novarese all’Ossola, con il gesto dell’imposizione delle ceneri, che era stato sospeso lo scorso mercoledì. Per il vescovo, se sempre la Quaresima è il tempo che la liturgia vuole destinato al ritorno all’essenziale della fede e della “vita buona”, questa Quaresima 2020 lo è ancora di più proprio perché i giorni che l’hanno vista avviarsi sono stati segnati dalla restrizione del vivere sociale, «mostrandoci – ha detto il vescovo – come spesso quello che diamo per scontato non lo sia».
Ecco, allora, l’invito di mons. Brambilla, che ha al centro proprio l’attenzione alla relazione, al rapporto con gli altri: «misuriamo le nostre parole. Ancora di più in questo tempo dove attraverso le parole si alimentano le paure, dove sui mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione possono correre spinte depressive».
«Mi sembra quasi che oggi abbiamo pregato meglio insieme», è stato il commento a celebrazione conclusa, sottolineando proprio come il periodo “forzato” di sospensione dei riti possa aver aiutato in questo cammino personale nel ritrovare l’essenziale e l’importante. Con un ulteriore invito conclusivo: «continuiamo a pregare, per i malati e gli anziani. E per il personale medico che tanto sta facendo in questi giorni».