Tanti gli spunti di riflessione nel messaggio di auguri per il nuovo anno per la città di Domodossola da parte del parroco don Vincenzo Barone, durante la messa del Te Deum di fine anno. Il sacerdote si è soffermato sulla necessità di essere più accoglienti, di aver una maggior passione per la cosa pubblica e non è mancato un monito ai mass media. “All’inizio di questo nuovo anno – ha detto -è importante ritrovare una profonda fiducia nelle nostre possibilità e nelle nostre istituzioni. Abbiamo bisogno di una più sincera umiltà del cuore, una maggiore accoglienza reciproca, e una passione rinnovata per la cosa pubblica. Mi piacerebbe che ci chiedessimo realmente che cosa significa amare la nostra città. Volerle bene a questa città – ha proseguito – vuol dire raccogliere tutte le energie presenti, elaborare progetti credibili, favorire la collaborazione, sminuire le polemiche inutili, andare oltre interessi di parte, rinunciare a forme piccole di protagonismo. Signore, per l’anno nuovo, ti chiediamo il dono della fiducia e il benessere della speranza. Maria, sia per noi e per la nostra amata città una vera Stella del Mattino, perché orienti e protegga i passi di ogni uomo e donna di questa città”.
Don Barone nel suo lungo messaggio è partito da una riflessione sul tempo che passa. “Una giusta percezione del tempo ci impone di dare nuovo significato ad ogni forma di vecchiaia, verso la quale troppo spesso, individualmente e socialmente, non siamo preparati. Il tempo che ci è dato – ha detto – è il segno dell’amore di Dio, il quale ci ha chiamato alla vita. Non dobbiamo perdere la riconoscenza per il dono della vita, se non vogliamo smarrire il gusto e il senso dell’esistenza ” . Poi l’invito a non aver paura del cambiamento. “ Non bisogna avere paura del cambiamento, bisogna guardare in avanti, anche se sconvolge qualche nostra abitudine. Per conservare i gesti veri della memoria della fede, quali la preghiera e la bontà, il senso della comunità, occorre dedicare molto tempo, intelligenza, energie e anche qualche sacrificio in più”. Quindi dal parroco il ringraziamo al Signore per tutti coloro che lavorano, a diverso titolo, per educare le nuove generazioni, con fermezza. E anche un monito e una preghiera per chi opera nei mezzi di comunicazione. “ Preghiamo, nella ricchezza del tempo presente, perché le varie forme di comunicazione – ha detto – giornali, televisione, tutti i mezzi di comunicazione, che ringrazio per il loro servizio, offrano sempre più valori che pettegolezzi, comunicazioni di vita più che frivole esibizioni di se stessi, maggiori verità più che cumuli di illusioni. Impariamo a diventare signori di ogni tecnologia”. Un pensiero è poi andato a coloro che accudiscono alle persone fragili, agli educatori, agli insegnati, gli operatori sanitari, a chi è impegnato nel volontariato.
Mary Borri