Una condanna a un anno e 10 mesi, pena sospesa, e 24 assoluzioni. Si è concluso così, questa mattina, mercoledì 11 dicembre, in Tribunale a Novara, il processo per l’inchiesta relativa al voto di scambio e firme false per le elezioni del 2011, vicenda che ha visto come principale imputato Raimondo Giuliano, ex assessore all’Istruzione della Giunta di Massimo Giordano ed ex consigliere d’opposizione nell’Amministrazione a guida Andrea Ballarè.
La condanna a 22 mesi, pena sospesa, è per l’ex assessore, condannato per cinque episodi di corruzione elettorale. Giuliano, assistito dall’avvocato Claudio Bossi (che ritiene di avere motivi importanti per ricorrere in Appello), è stato assolto invece dall’accusa di voto di scambio e da altri 13 episodi di corruzione elettorale che gli venivano contestati, per lui anche un non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Il pubblico ministero Nicola Serianni, nel settembre dello scorso anno, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto nei confronti di Giuliano 3 anni e mezzo di reclusione e poi altre otto condanne da 6 mesi a 2 anni e mezzo per altri 8 imputati e l’assoluzione per le rimanenti persone alla sbarra. Serianni, nei confronti dell’ex assessore, aveva evidenziato nella sua requisitoria, come “pur se la gravità dei fatti sia limitata, siamo dinanzi a un pubblico ufficiale che ha messo il suo ruolo al servizio di situazioni e affari privati, con l’obiettivo di ottenere voti in una tornata elettorale”. Gli altri soggetti alla sbarra, sempre secondo l’accusa, avrebbero promesso il loro voto in cambio di un interessamento dell’ex assessore, una volta che fosse stato eletto, per poter avere posti di lavoro, alloggi popolari o posti in asili nido di Novara.