Con voto unanime nella serata di lunedì 4 novembre i sindaci del Distretto del Verbano hanno approvato un ordine del giorno “con cui – come si legge nel documento – respingono e rigettano con fermezza gli indirizzi presentati dal presidente e dall’assessore alla sanità della Regione Piemonte, chiedendo l’immediato ritiro della proposta“.
La decisione giunge a circa dieci giorni dall’incontro svoltosi al Tecnoparco, durante il quale i vertici della Regione Piemonte avevano illustrato il disegno di riorganizzazione dei servizi ospedalieri e sanitari nel Vco, «prevedendo la costruzione di un ospedale nuovo con Dea di primo livello tra Villadossola e Domodossola ed il declassamento dell’ospedale Castelli di Verbania ad ospedale territoriale o di prossimità, con la perdita del Dea e di molti reparti quali ostetricia-ginecologia, pediatria, nefrologia, cardiologia, malattie infettive, terapia intensiva (sia rianimazione che unità coronarica), oncologia, anatomia patologica, preludio per una successiva chiusura dell’ospedale Castelli», ha ricordato Giandomenico Albertella, presidente uscente dei sindaci del Distretto del Verbano.
Uno scenario, questo, non gradito dai sindaci del Verbano e che – come sottolineato dal primo cittadino di Verbania, Silvia Marchionini, – «ha generato sconforto anche tra i medici e sconcerto tra i cittadini. Siamo pronti e decisi alla mobilitazione. L’ospedale nuovo così come prospettatoci dalla Regione non risolve il problema della sanità nel Vco; anzi, sarà in concorrenza con altre strutture ospedaliere limitrofe al nostro territorio». Nel documento sottoscritto dai sindaci del Verbano, infatti, si evidenzia come da stime fatte l’opzione scelta dalla Regione Piemonte porterebbe un disservizio generale per oltre centomila persone residenti nei comuni della zona del Verbano e del Cusio.
Le richieste alla Regione Piemonte
Alla Regione Piemonte i sindaci del Verbano chiedono di rivedere integralmente la decisione sulla riorganizzazione dei servizi ospedalieri e sanitari del Vco. «Chiediamo un ospedale unico e dotato di Dea di primo livello – ha detto il sindaco Marchionini – da costruirsi in un’area baricentrica compresa nel triangolo Verbania – Gravellona – Ornavasso. Chiediamo alla Regione di potenziare anche il progetto di Medicina territoriale e di utilizzare da subito i 35 milioni di euro a sua disposizione per realizzare interventi di miglioramento funzionale degli ospedali esistenti a Verbania e Domodossola, dotandoli di tecnologia avanzata e nuove attrezzature e di garantire il mantenimento dei due Dea fino all’avvio delle attività sanitarie nel nuovo ospedale».
A questo si aggiunge poi un secondo passo. Venerdì 8 novembre, a Omegna, in occasione della riunione della Rappresentanza dei sindaci «chiederemo al presidente Morandi di convocare, dopo aver ricevuto dalla Regione Piemonte gli atti formali, l’assemblea dei Sindaci dell’Asl Vco, unico organo istituzionale preposto ad esprimere il parere di competenza sugli indirizzi presentati in materia di riorganizzazione sanitaria ed ospedaliera» ha sottolineato Marchionini.
Le iniziative di mobilitazione
I sindaci del Verbano sono pronti alla mobilitazione, «che sappiamo sarà lunga nel tempo. Innanzitutto, si è deciso di dare vita in ciascun Comune ad un Comitato ad hoc, per la raccolta delle firme a sostegno del documento votato questa sera. A Verbania sarà costituito un Comitato di coordinamento permanente composto dai sindaci di tutti i Comuni del Verbano, da un rappresentante di ciascun comitato comunale, e dai rappresentati di associazioni, organizzazioni sindacali e categorie economiche», ha detto Marchionini.
Accanto alla raccolta firme si annuncia fin da ora l’indizione di assemblee pubbliche in ogni Comune, così come di Consigli comunali per l’approvazione del documento condiviso dai sindaci.
Un appuntamento già in agenda è quello di sabato 16 novembre, alle 15, al Palazzetto dello sport, per il Consiglio comunale aperto di Verbania, a cui saranno invitati, tra gli altri, i vertici della Regione Piemonte e tutti i sindaci del Vco e quelli dell’area novarese del Cusio appartenenti all’Asl Vco.
Inoltre, è annunciata una prima manifestazione di piazza a Verbania nelle prossime settimane. «Siamo decisi a potare avanti le nostre istanze – ha concluso Marchionini – e se servirà siamo anche pronti a chiedere alla Provincia l’indizione di un referendum abrogativo».
Infine, dall’assemblea dei sindaci del Verbano è emersa la decisione di coinvolgere da subito anche i colleghi del Cusio, «consapevoli tutti quanti che siamo di fronte ad un momento storico per il futuro della sanità nel nostro territorio – ha messo in evidenza Giacomo Archetti, sindaco di Vignone e membro della Rappresentanza dei sindaci dell’Asl Vco. – Non è nostra intenzione contrapporci all’Ossola, ma è nostra volontà trovare tutti insieme una soluzione condivisa che possa dare risposte vere e concrete alla future generazioni».