Si è svolta giovedì mattina la cerimonia di intitolazione del largo adiacente alla Questura all’agente della Polizia di Stato Biagio Franco, medaglia d’oro al merito civile, alla memoria (conferimento assegnato nel maggio del 2016 dal Presidente della Repubblica), morto in servizio in via Papa Sarto la notte del 2 marzo 1985, 34 anni fa, a soli 24 anni. Franco fu travolto dalla vettura dei ladri in fuga dopo un tentativo di furto.
Presenti all’inaugurazione la moglie dell’agente di Polizia, Rosanna Vermiglio, il fratello Giuseppe e il nipote. Con loro molte autorità civili e religiose, dal vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla (presente anche il cappellano della Polizia, don Fabrizio Poloni), che ha presieduto la benedizione, a Francesco Messina, direttore centrale dell’Anticrimine, da Vincenzo Annunziata, segretario nazionale del sindacato Siulp (il sindacato che, a livello locale, col segretario Tommaso Di Gaudio, si è fatto promotore dell’intitolazione, proposta poi accolta dal Comune), al sindaco Alessandro Canelli, dal procuratore capo Marilinda Mineccia al pubblico ministero Mario Andrigo. E poi anche Corrado Canfora, già procuratore capo in passato a Novara, e il consigliere regionale Federico Perugini.
Poco prima dell’intitolazione, in via Papa Sarto, si è svolto anche un momento di commemorazione al cippo che ricorda l’accaduto. Un anno dopo la morte di Franco, infatti, sul luogo della tragedia è stato posto un cippo, alla presenza dell’allora Ministro degli Interni, Oscar Luigi Scalfaro, e dei famigliari della vittima.
Alla cerimonia di intitolazione molti gli interventi. Il sindaco Canelli ha voluto sottolineare la vicinanza di Novara alla Polizia e a tutte le forze dell’ordine, «che, quotidianamente, con il loro operato, rendono sicuri tutti noi. Una proposta di intitolazione che ci è giunta dal Siulp e che noi subito abbiamo accolto. Si tratta di una vicenda molto sentita in città, pur se accaduta 34 anni fa. Un’intitolazione non solo per ricordare la memoria di Biagio Franco, ma anche per un atto di vicinanza nei confronti della Polizia di Stato, della Questura, di tutte le forze dell’ordine». «Un ringraziamento commosso a tutti voi qui presenti a quest’inaugurazione – ha aggiunto il questore, Rosanna Lavezzaro – Con la vostra presenza testimoniate la vicinanza della città alla Polizia. La nostra carriera prevede rischi molto alti, come la possibilità di perdere la vita. Lo sappiamo e lo mettiamo in conto. La Polizia è una famiglia, che, soprattutto nel momento del dolore, si stringe ancora di più, sempre accanto ai famigliari. Siamo, infatti, qui, a ricordare un uomo della Polizia, 34 anni dopo, un uomo mai dimenticato». Da parte del questore e di Messina, il grazie al Siulp, che ha promosso l’intitolazione.
Quella notte, era l’alba del 2 marzo, nevicava, come ha raccontato la moglie di Franco, ricordando il marito. «Un giovane che credeva fermamente nella Polizia e in quello che faceva – ha detto – Portava la divisa cucita sul corpo, non l’ha solo indossata. Per lui, con la sua famiglia, la Polizia era tutto. Aveva, avevamo, tanto ancora da realizzare. Quella notte, quando mi hanno chiamato, nevicava, lo ricordo ancora oggi, il ricordo ancora mi angoscia. Eravamo sposati solamente da tre anni. La mia vita è cambiata radicalmente. Mi auguro che persone come Biagio possano essepre prese d’esempio da tanti, soprattutto dai giovani».
Il segretario del Siulp di Novara, Di Gaudio: «il mio grazie va al Comune, che ha accolto la nostra proposta, e al segretario nazionale Siulp, che oggi ha voluto essere presente».
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