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Area ex Ferrovie Nord di Novara, nuova palazzina da quattro piani con 11 alloggi, area verde e ciclopedonale

È in dirittura d’arrivo il progetto di riqualificazione dell’area ex Ferrovie Nord, avviato nel 2008 dall’amministrazione comunale sulla base dei Contratti di quartiere. A comunicarlo, nel corso di un sopralluogo in cantiere, il sindaco Alessandro Canelli.

«Nell’area tra corso della Vittoria e corso Risorgimento, in cui un tempo era allocato il fascio di binari che portava alla vecchia stazione da anni dismessa, ha trovato posto una nuova palazzina di edilizia residenziale pubblica» esordisce con orgoglio il primo cittadino. Quattro piani in classe energetica A++, con 11 alloggi tra i 45 e i 100 metri quadri – tutti con vista su parco, arco alpino e Cupola – da affittare a canone sostenibile. E, al piano terra, uno spazio socio-culturale affidato alla Comunità di Sant’Egidio.

La palazzina – dotata di riscaldamento centralizzato a condensazione, pompa di calore, 54 pannelli fotovoltaici, mura perimetrali con interposto pannello di polistirene, serramenti e vetri termo e fono isolanti – è completamente integrata nel parco urbano.

«Circa 19 mila metri quadri – prosegue Canelli indicando con un ampio gesto del braccio la vasta area verde – attraversati da una pista ciclopedonale illuminata, di 790 metri interamente pavimentati in calcestre, percorsi trasversali e, nell’area mediana, un attraversamento stradale con il prolungamento di via Gilardengo verso via Boschi che collega i quartieri di Sant’Andrea e San Rocco. Ci saranno 25 panchine, due aree giochi e due aree di sgambamento cani. Oltre a 234 piante di diverse tipologie: olmi, carpini bianchi, querce piramidali, cornioli giapponesi, lecci, tigli selvatici, frassini, meli da fiore e gelsi bianchi. Un susseguirsi di alberi ad alto fusto fino all’innesto con corso Risorgimento. «Previsto, ma ancora da programmare e progettare – aggiunge il vertice di Palazzo Cabrino – il proseguimento della ciclabile in direzione Veveri».

Da ultimare, essendo una variante del progetto, anche la tombinatura di un cavo di proprietà dell’Ospedale che si innesterà nel sistema del parco.

Valore totale dell’operazione, 5 milioni 316 mila euro, di cui 4 milioni 383 mila di contributi statali e regionali dal Contratto di Quartiere III. Cinque, in tutto, gli appalti. «Due – dettaglia Canelli – hanno interessato, negli anni scorsi, la ristrutturazione dei vecchi bagni pubblici di via Fratelli Di Dio, nel quartiere di Sant’Andrea, ora adibiti a centro polifunzionale di servizi sociali gestito dalla Comunità di Sant’Egidio (222 mila euro) e la viabilità e i parcheggi in via Bianchetti e via Biroli (762 mila euro). Mentre i tre interventi principali sono stati appaltati in unico lotto alla Neocos srl, impresa di costruzioni di Borgomanero. I lavori avrebbero dovuto essere ultimati lo scorso aprile ma, come è noto, si è resa necessaria una proroga a causa del maltempo che ha flagellato il nostro comprensorio nei mesi invernali. Ormai prossimo alla chiusura, l’ultimo cantiere dovrà essere collaudato entro fine anno».

Siamo di fronte a una nuova interpretazione, in chiave moderna e sostenibile, di quella che un tempo veniva chiamata “edilizia popolare”, una rigenerazione e riorganizzazione urbana che, come ha ribadito Canelli, «con il bando Periferie si estenderà ulteriormente: faremo nuove case popolari con la riqualificazione dell’ex Serra comunale e finanzieremo la risistemazione di tutti gli alloggi di via Goito, come da Programma di mandato. È nei nostri intendimenti, inoltre, migliorare il patrimonio edilizio residenziale pubblico dell’intera città passando gradualmente dalle “palazzine ghetto” a nuove costruzioni orientate a una alta sostenibilità edilizia, con un efficientamento energetico da perseguire secondo i requisiti per “edifici a energia quasi zero”, così come previsto dalla normativa europea». Tutto ciò al fine di integrare le case popolari – e i quartieri socialmente complessi ma architettonicamente pregevoli – con il tessuto urbano novarese.

Michela Chioso: