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Astensione dalle udienze contro la riforma della prescrizione: flash mob degli avvocati in toga

Un flash mob in toga sulla scalinata del Tribunale, un’assemblea straordinaria aperta anche ai non iscritti alla Camera Penale e la proiezione dello spettacolo “Confessioni di un imputato nell’anno 2039”, andato in scena al Piccolo Coccia lo scorso maggio.
Sono le iniziative promosse dalla Camera Penale di Novara in occasione dell’astensione dalle udienze per cinque giorni, dal 21 al 25 ottobre, un’astensione proclamata dall’Unione Camere Penali con la delibera dello scorso 30 settembre.
«La Camera Penale – si legge in una nota – aderisce in modo convinto allastensione dalle udienze proclamata dallUnione Camere Penali. Lavvicinarsi del termine del primo gennaio 2020, data alla quale entrerà in vigore la norma che sopprimerà, di fatto, un istituto di civiltà giuridica come la prescrizione, scandisce in modo drammatico – sostiene la locale Camera Penale – la progressiva erosione delle garanzie dello Stato di Diritto e, nel colpevole e vergognoso silenzio di tutti (politica in primis), impone un modello di Stato il cui potere diventa tanto smisurato da consentire di tenere una persona, colpevole o innocente che sia, sotto processo a vita.
A tanto è giunta la deriva giustizialista nella quale è purtroppo inesorabilmente scivolato il nostro Paese. La Camera Penale di Novara, consapevole della drammaticità del momento, sostiene con forza le ragioni della protesta e, per i 5 giorni di astensione, indice due momenti di particolare importanza».
 
Per mercoledì 23 ottobre, alle 11,30, è prevista nella sede di via Azario 15, unassemblea straordinaria, alla quale possono partecipare anche i non iscritti alla Camera Penale, al termine della quale sarà proiettata la registrazione dello spettacolo Confessioni di un imputato nellanno 2039.
Il 25 ottobre, invece, i penalisti novaresi insceneranno sulla scalinata del Tribunale un flash mob in toga.
 
La Camera Penale di Novara, «insomma, ci mette la faccia perché è necessario che lopinione pubblica, frastornata da uninformazione sempre distorta della realtà della giustizia penale, colga la gravità della situazione e le motivazioni di una protesta che non vuole garantire i diritti della categoria degli avvocati (come spesso si sente dire, in modo assurdo) ma i diritti dei cittadini. Tutti, colpevoli o innocenti, imputati o persone offese».
Monica Curino: