Si è concluso con quattro assoluzioni, in Tribunale a Novara, un processo a carico di quattro giovani, tutti con un’età compresa tra i 24 e i 25 anni, cittadini albanesi residenti in città, che erano finiti alla sbarra con la pesante accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una giovane quasi coetanea novarese. La ragazza, al processo, si era costituita parte civile.
Per due di loro (alla sbarra con due capi d’imputazione) il pubblico ministero aveva chiesto 6 anni e mezzo di reclusione, per gli altri due sei anni. Tutti e quattro sono stati assolti da tutti i capi. Le motivazioni della sentenza saranno depositate a 90 giorni.
I giudici hanno creduto alla versione fornita dai quattro ragazzi, che, per quell’episodio, avvenuto nell’ottobre di sei anni fa (era il 2013), si sono sempre dichiarati innocenti. Hanno sempre sostenuto come fosse stata una normale uscita tra amici in cui si era bevuto un po’ troppo e dove non ci sarebbe stata alcuna costrizione, alcun ricatto. I giudici non hanno, pertanto, ritenuto provato il racconto della giovane.
L’episodio, come anticipato, risale all’autunno di sei anni fa. All’udienza preliminare nessuno dei quattro giovani aveva scelto un rito alternativo, perché, come riferito ai propri legali, ritenevano che fosse necessario un dibattimento per ben chiarire i dettagli della vicenda. Stando all’accusa iniziale, scaturita dal racconto della giovane, i quattro amici avrebbero violentato in auto la ragazza e, quindi, l’avrebbero ricattata. «O fai sesso con ciascuno di noi oppure te ne torni a casa a piedi. Noi certo non ti portiamo», le avrebbero detto stando al racconto fornito dalla giovane. Un’esperienza che la ventenne ha poi riferito, dopo qualche mese, al fidanzato e, quindi, alla Questura. Stando al suo racconto tutto sarebbe successo in un parcheggio non lontano dalla casa di uno dei quattro, tutti ragazzi con cui, in quel periodo, usciva in compagnia. I quattro erano finiti così denunciati per violenza sessuale di gruppo.
Dopo le testimonianze ascoltate in aula, in un processo a porte chiuse, i giudici hanno accolto la richiesta di assoluzione per i quattro avanzata dai loro difensori, gli avvocati Giulia Ruggerone, Maria Raciti e Alessandro Brustia.