Si intitola “Operazione elmetto” l’indagine avviata fin dall’inizio di quest’anno dalla Digos di Verbania con il coordinamento della Direzione centrale della Polizia di prevenzione di Roma, in riferimento ad ambienti riconducibili all’estrema destra e in particolare ai movimenti neonazisti.
I primi risultati dell’indagine, che è ancora in corso, sono stati resi noti questa mattina, sabato 21 settembre, in sede di conferenza stampa, dal questore di Verbania, Salvatore Campagnolo.
L’inchiesta ha fatto emergere la presenza in Internet di una community, composta da soggetti di nazionalità italiana e soggetti stranieri, dedita alla creazione di “meme” razzisti, foto, video e post di minacce, rivolti ad immigrati, neri, omosessuali e meridionali, con filo conduttore ideologie sovranità e suprematiste.
L’indagine ha permesso di identificare un cittadino residente in Ossola, classe 1974, tra coloro che propagandavano e istigavano a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, deferendolo all’autorità giudiziaria per il reato previsto dall’articolo 604 bis del codice penale.
Di fronte a tale scenario, il pubblico ministero titolare delle indagini ha ordinato una perquisizione nei confronti del soggetto, eseguita dagli agenti della Digos giovedì 19 settembre.
Tale operazione ha portato al sequestro di diverso materiale, tra cui quattro computer, sei pen drive, un hard disk esterno, tre smartphone, un tablet, venti dvd/cd, due bandiere con simboli nazisti, una riproduzione di elmetto da guerra tedesco della Seconda guerra mondiale e una copia del “Meine Kampf”.
«Si tratta del primo caso nel Vco e molto probabilmente anche a livello regionale di ipotesi di reato di tale genere – ha specificato il questore Campagnolo. – Durante la perquisizione in diversi immobili riconducibili al soggetto indagato non sono state rinvenute armi. È emersa, invece, una sua ispirazione nei confronti di Brenton Tarrant, autore delle sparatorie avvenute a marzo di quest’anno a Christchurch in Nuova Zelanda».